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Immanuel Kant, "Critica della Ragion Pura" |
Essere, manifestamente, non è un predicato reale, cioè un concetto di qualche cosa che si possa aggiungere al concetto di una cosa. Essere è semplicemente la posizione di una cosa ? di certe determinazioni in se stesse. Nell'uso logico è unicamente la copula di un giudizio. Il giudizio: Dio è onnipotente, contiene due concetti, che hanno i loro oggetti: Dio è onnipotenza: la parolina "è" non è anc
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Giulio Cesare Vanini, "Amphitheatrum aeternae Providentiae" |
Se Dio non volesse che nel mondo avessero luogo le peggiori e le più indegne azioni, senza alcun dubbio egli, con un solo cenno, caccerebbe e bandirebbe dai confini del mondo tutte le azioni ignominiose: chi di noi può opporre resistenza alla volontà divina? Come si può pensare che i delitti vengano commessi contro la volontà di Dio, se egli dà agli scellerati, nel momento di commettere un delitto
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ELENCO CITAZIONI E AFORISMI, ORDINE PER AUTORE/LIBRO
Albert Camus, "Il mito di Sisifo" |
L'abisso che c'è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato.
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Aldoux Huxley, "Le porte della percezione" |
La maggioranza dei consumatori di mescalina sperimentano solo la parte celestiale della schizofrenia. La droga porta inferno e purgatorio solo a coloro che abbiano avuto di recente l'itterizia, oppure che soffrano di depressioni periodiche o di ansietà cronica. Se, come le altre droghe molto più potenti al paragone, la mescalina fosse notoriamente tossica, il prenderne sarebbe sufficiente, per se
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Aldoux Huxley, "Le porte della percezione" |
Noi viviamo insieme, agiamo e reagiamo gli uni agli altri; ma sempre, in tutte le circostanze, siamo soli. I martiri quando entrano nell'arena si tengono per mano; ma vengono crocifissi soli. Allacciati, gli amanti cercano disperatamente di fondere le loro estasi isolate in una singola autotrascendenza; invano. Per la sua stessa natura, ogni spirito incarnato è condannato a soffrire e godere in so
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Aldoux Huxley, "Le porte della percezione" |
Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi così penosa, nella migliore così monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bi
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Anassimandro, "N.D." |
Onde è la nascita per le cose che esistono, lì si compie anche la loro dissoluzione secondo necessità.
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Arthur Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" |
Ora, è difficilissimo raggiungere e menare a compimento alcunché: a ogni novero proposito contrastano difficoltà e fatiche senza fine, e a ogni passo si accumulano gli ostacoli. Quando poi finalmente tutto è superato e raggiunto, nient'altro ci si può guadagnare, se non d'essere liberati da una sofferenza, o da un desiderio: quindi ci si trova come prima del loro inizio, e non meglio. Direttamente
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Arthur Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" |
L'uomo, come la più compiuta oggettivazione [... della ...] volontà, è per conseguenza anche il più bisognoso di tutti gli esseri: è in tutto e per tutto un volere, un abbisognare reso concreto, è il concremento di mille bisogni. Con questi egli sta sulla terra, abbandonato a se stesso, incerto di tutto fuor che della propria penuria e delle proprie necessità: l'ansia per la conservazione di quell
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Arthur Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" |
Noi vogliamo piuttosto liberamente dichiarare: quel che rimane dopo la soppressione completa della volontà è invero, per tutti coloro che della volontà ancora son pieni, il nulla. Ma viceversa per gli altri, in cui la volontà si è rivolta da se stessa e rinnegata, questo nostro universo tanto reale, con tutti i suoi soli e le sue vie lattee, è - il nulla.
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Arthur Schopenhauer, "N.D." |
Io so bene che mi sentirò ripetere che la mia filosofia è disperata; ma solo perché io parlo secondo verità, e gli uomini vogliono sentire invece le lodi di Dio che ha ordinato il tutto secondo il meglio. Ma allora andate in chiesa e lasciate i filosofi in pace.
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Arthur Schopenhauer, "N.D." |
Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Lo si deve dire chiaramente. La religione proviene dalla preistoria umana quando nessuno avedva la minima idea di come le cose funzionassero. Essa ci arriva dall’infanzia vociante e timorosa della nostra specie, ed è un tentativo puerile di dare risposta al nostro ineludibile bisogno di conoscenza (e anche di calore, di rassicurazione e di altri bisogni infantili). Oggi, il meno istruito dei miei
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
La fede religiosa è inestirpabile, appunto perché siamo creature ancora in evoluzione. Non si estinguerà mai, o almeno non si estinguerà finché non vinceremo la paura della morte, del buio, dell'ignoranza e degli altri.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Violente, irrazionali, intolleranti, alleate al razzismo e al tribalismo e alla bigotterie, gravide di ignoranza e ostili alla libera ricerca, spregiatrici delle donne e coercitive con i bambini: le religioni organizzate dovrebbero avere molto sulla coscienza.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Qui, ancora una volta, possiamo riscontrare la madornale fallacia umana che informa la storia della nostra Genesi. Come si può provare, e in un solo versetto, che questo libro è stato scritto da uomini ignoranti e non da qualche dio? Perché all’uomo è concesso il dominio su tutti gli animali, gli uccelli e i pesci. E lasciando da parte la loro singolare e immediata creazione, non si citano né dino
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Non abbiamo più bisogno di un dio per spiegare ciò che non è più misterioso. Cosa faranno i credenti, adesso che la loro fede è opzionale, privata e irrilevante, è un problema loro. Noi non dovremmo occuparcene, a meno che non facciano ulteriori tentativi di inculcare la religione con metodi, in qualsiasi modo, coercitivi.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Quella umana è una specie animale senza grandi varietà al suo interno, ed è sciocco e futile credere che un viaggio in Tibet, ad esempio, possa svelare un modo radicalmente diverso di essere in armonia con la natura o con l’eterno. Il Dalai Lama, per fare un esempio, si può tranquillamente considerare un laico. Esattamente come un principe medievale, egli rivendica non solo l’indipendenza del Tibe
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
La religione non ha ormai più scusanti. Grazie al telescopio e al microscopio, non fornisce più alcuna spiegazione di qualche importante. Mentre un tempo, grazie all’assoluto controllo che esercitava su una visione del mondo, era in grado di prevenire il sorgere di rivali, oggi può solo impedire e ritardare - o cercare di far regredire - i cospicui progressi che abbiamo fatto.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Socrate sul letto di morte, condannato a bere la cicuta, parlò di una possibile vita nell’aldilà. Ma anche in quel momento egli non mancò di distinguersi aggiungendo che poteva anche non essere così. La questione, come sempre, meritava di essere indagata. La ricerca filosofica comincia là dove finisce la religione, proprio come, per similitudine, la chimica e l’astronomia iniziano quando vengono m
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Se non posso dimostrare in maniera definitiva che l’utilità della religione è ormai cosa del passato, che i suoi testi fondamentali sono palesemente delle favole, che essa è una impostura prodotta dall’uomo, che è stata nemica della scienza e della ricerca, che si è basasta in gran parte su menzogne e paure ed è stata complice di crimini e ignoranza così come dello schiavismo, di genocidi, razzism
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Come se nel mondo mussulmano non ci fossero già ignoranza e repressione a sufficienza tra i giovani maschi, sovente isolati da ogni compagnia femminile, indotti a disprezzare madri e sorelle, e sottoposti a istupidenti e ripetitive recitazioni del Corano. Avendo conosciuto alcuni dei prodotti di questo sistema “educativo”, in Afghanistan e altrove, posso solo ribadire che il loro problema non è ta
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Domandatevi quanto sia morale ciò che segue: mi viene raccontato di un sacrificio umano che ebbe luogo duemila anni fa, senza che io lo volessi e in circostanze talmente orribili che, se fossi stato presente e ne avessi avuta la possibilità, mi sarei sentito in dovere di impedirlo. In conseguenza di questo assassinio, i miei molteplici peccati vengono perdonati e io posso ambire alla vita eterna.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Coloro che hanno a noia le tradizionali religioni della “Bibbia”, e cercano l’illuminazione attraverso una qualche forma di dissoluzione delle proprie facoltà critiche nel nirvana, farebbero bene a stare attenti. Forse pensano di lasciare il regno del disprezzato materialismo, ma qui viene anche chiesto loro di mettere a tacere la ragione e di buttare via, insieme ai sandali, le proprie teste.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Quando i preti si mettono sulla via del male, lo fanno in maniera estrema e commettono crimini che farebbero impallidire un comune peccatore. Si preferisce attribuire ciò alla repressione sessuale piuttosto che alle dottrine che essi predicano; tuttavia, una di queste dottrine predica proprio la repressione sessuale…
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Un’ulteriore difficoltà è l’incontestabile tendenza dell’Onnipotente a manifestarsi solo a individui illetterati e di incerta storicità, in aree desertiche del Medio Oriente che furono a lungo patria della venerazione di idoli e della superstizione e in molti casi già zeppe di preesistenti profezie.
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Christopher Hitchens, "Dio non è grande" |
Poi c’è la questione saliente di ciò che i comandamenti non dicono. E’ troppo moderno osservare che non c’è niente sulla protezione dei bambini dalla crudeltà, niente sullo stupro, niente sulla schiavitù e niente sul genocidio? O è troppo “pedissequo” notare che alcuni di questi veri e propri crimini sono quasi positivamente raccomandati? Nel versetto 2 del capitolo successivo dio dice a Mosè di i
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