In ferie a Lignano non ho potuto non andare nella mitica Libreria Pineta dalla quale sono ovviamente uscito con un sacchetto pieno, tra cui un altro romanzo dei miei amati fratelli Singer, una storia di tratta di giovani donne e prostituzione e bordelli e sesso talmente turpe che fa veramente impressione.
ATTENZIONE: Le mie recensioni possono contenere indicazioni su trama e conclusione, il cosiddetto "spoilerare". Sapere come un libro finisce lo reputo ininfluente, quindi sappiatelo.
Puttana peccatrice o impenitente? Vittima o carnefice? Keyla La Rossa è un'eroina o una maledizione? Sicuramente è un'incredibile figura tragica uscita dalla solita magica penna del grande Singer. A volte fa pena, a volte la strozzeresti, nella sua furia il destino la colpisce e allo stesso tempo ella stessa porta infausti destini alle persone che incontra e travolge. Ma lei non è la sola, questa ambiguità pervade chiunque compaia in questa storia: nessuno è buono, nessuno è cattivo, ma per questo motivo chiunque è in definitiva cattivo perché lo sei se non sei buono. Nessuno è esentato dall'errore, e tutti sono condannati all'errare. Keyla è solo una delle vittime di questo mondo/racconto ma lei è come nascondesse una forza oscura quando in realtà è probabilmente solo usata da Singer per deviarci e introdurre un facile capro espiatorio. Alla fin fine lei non fa niente ed anzi è una grande tragica vittima dotata solo di una grande tragica forza interiore, e Singer è maestro nell'usarla per portarci a dare a lei tutte le colpe: se Keyla non fosse comparsa nella sua vita, Bunem avrebbe testimoniato per Solcha e si sarebbero sposati? A pensarci bene, dubito che l'avrebbe fatto, o perlomeno dubito che avrebbero avuto una vita felice. E Solcha si sarebbe piegata a sposare Bunem a Varsavia e a viverci assieme? Come in altri libri di Singer, tutto è dubbio e i protagonisti si intrecciano l'un l'altro mettendo il caos totale nel nostro sistema morale. Magnifico, Singer è magnifico. Ed è anche un maestro dei finali, perché riesce in questo libro a concluderlo con un finale aperto che nonostante tutto è incredibilmente perfetto. Ogni volta che leggo un suo libro lo metterei nella lista dei migliori (o di suo fratello).
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