Il libro è un romanzo che parte dalla sua vicenda biografica tant'è che il protagonista si chiama Jim, come Ballard, ma resta comunque un romanzo e nel migliore stile di Ballard. Fino a quando vengono presi dai giapponesi è autobiografico, assistiamo agli eventi paralleli all'attacco a Pearl Harbour ovvero l'attacco di navi giapponesi a due navi una americana e una inglese, prima della dichiarazione di guerra, eventi realmente avvenuto con i giapponesi che mitragliarono i marinai inglesi superstiti che si gettavano dalla nave che sta colando a picco. Jim viene quindi separato da suo padre e comincia la sua avventura per i campi di concentramento giapponesi e qui la fantasia comincia, poiché Ballard fu invece internato assieme a suo padre. La mente di Jim si sfalda attraverso la guerra, l'internamento, la fame, la morte e la solitudine e il racconto di questa odissea tanto esistenziale quanto psicologica. Un libro maestoso e, come gli altri di Ballard, dove la deriva verso la follia permea la realtà di una realtà di sogno, d'incubo, onirica, alterata dalla follia dei protagonisti. Solo che in questo caso l'orrore narrato è stato reale.