dom 15/06/2025 | RSS | Menu

IL GRANDE CIELO

A.B. Guthrie

Quando annuncia al padre di voler scrivere un romanzo sulla frontiera e i suoi uomini, il padre gli dice dovrà essere un'odissea con personaggi che "vivono una contraddizione, contaminando un mondo che apprezzano per la sua purezza". Questa è la chiave di volta per comprendere il romanzo.
Grande potenza, grandi ambienti, grandi spazi, un mondo che cambia. Attraverso la storia di Boone Caudill che scappa di casa e diventa un trapper, vediamo gli ultimi grandi momenti dell'America selvaggia, l'America degli indiani dei castori e dei bisonti, l'America ancora sconosciuta con passi noti solo ai nomadi indiani, montagne inviolate e praterie dominate dagli animali. Boone Caudill è un antieroe: non cerca fama o successo, non cerca soldi o neanche a dire la verità la libertà come la intendiamo oggi. Cerca il silenzio, cerca l'assenza di programmazione nella vita, ripudia la routine e, ovviamente, viene sconfitto. Non vi sto svelando la trama, tranquilli, perché di queste 500 pagine e più, già dopo le prime 100 si capisce subito chi è Boone. Un bravo ragazzo ma impulsivo, la sua prima uccisione è spietata e quasi inutile, il corpo morto che rimane al suolo in mezzo alla gente che continua a bere e il simbolo di una società che società proprio non era, e questo era il suo bello. Boone è un insoddisfatto perché ciò che cerca è distrutto dalla ricerca stessa, la pace che cerca è rovinata dalla sua intromissione, il suo silenzio è rotto dalla sua presenza, le terre in cui si rifugia sono violentate dal suo arrivo, e gli indiani in cui trova cosa raggiungono la fine della loro storia.
Impossibile non provare una certa invidia per queste persone. Più di tutto, comuque, come in Lonesome Dove, questa è un'epopea di non di persone, ma di terre, è l'epopea della conquista dei territori inesplorati dell'Ovest e del nord, è l'epopea di 150 anni fa quando in America le persone erano coloni che costruivano il proprio mondo con la forza.
LA sconfitta di Boone è la sconfitta delle aspirazioni dell'uomo conto la realtà delle cose; il colono finale che vuole andare nell'Oregon è la chiave perchè è un inetto cui qualcuno ha comunque tracciato la strada e cerca un sogno più che una realtà. "Chi ama guardare non distrugge ciò che guarda", dice Guthrie stesso citato nella bella (e breve!) postfazione ed invece è ciò che succede a Boone, che è attivo in questa distruzione, ma anche a Summers e al povero Jim che questa distruzione il primo la riconosce e se ne toglie, richiudendosi nella prigione della campagna e dei "maiali", il secondo invece la subisce non avendola mai riconosciuta.
Sempre dalla postfazione leggiamo che, secondo Guthrie, per un buon scrittore "l'aggettivo è il nemico del nome e l'avverbio è il nemico del verbo": questo è lo stile narrativo che troviamo in questo libro, dove non si dice ad esempio che uno ha fame, ma che sogna pane con farina di mais e costolette.
Maestoso: io per descrivere questo libro sono invece costretto ad usare aggettivi, e ne uso tanti perchè è veramente magnifico, epico, immenso.
Non c'è libro più bello di un libro che, quando finisce, ti lascia nostalgia dei suoi protagonisti, ti fa venire voglia di viaggiare verso i luoghi dove si sono mossi, e ti lascia una grande tristezza. Sono fatti così, i grandi capolavori.
Non c'è libro più bello di un libro che, quando finisce, ti lascia nostalgia dei suoi protagonisti, ti fa venire voglia di viaggiare verso i luoghi dove si sono mossi, ma allo stesso tempo ti lascia una grande tristezza.
OCCHIO PERCHE' QUESTA  E' UNA TRILOGIA: Il Grande Cielo - Il Sentiero del West - Terra, Dolce Terra I libri sono comunque indipendenti.

Tutti i libri di A.B. Guthrie

  • Dolce, dolce terra (stato: Libro finito )
  • Il grande cielo (stato: Libro finito Libro molto apprezzato! )
  • Il sentiero del West (stato: Libro finito )
  • Queste mille colline (stato: Libro finito )
  • Totale libri: 4
  • Non sai cosa leggere? Prova con un libro a caso

    NOTA BENE | le recensioni di libri qui presentate sono esclusivamente frutto del mio gusto personale che inoltre è anche contestualizzato al periodo in cui mi trovo a leggere quel determinato libro. Ciò che io dico potrebbe non andare bene per voi, il mio consiglio è di leggere anche altre recensioni online, ma allo stesso tempo di lasciarvi ispirare dalla sensazione ingiustificata che il nome di un autore, il titolo di un libro, una copertina, la fedeltà a una casa editrice o il consiglio di un librario possono suscitarvi. E' così che io perlopiù scelgo un libro. Per quanto riguarda i voti, anch'essi relativi, si consideri che bene o male un libro brutto è sempre meglio che una bella serie in tv, perché i libri avranno sempre una cosa in più: tacciono.

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