Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 12/10/2017 Voto:
leggi la recensione
In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.
Com'è possibile che una scrittrice dotata di una prosa così elegante e sensibile non abbia scritto altro? Non avevo mai letto questo libro per via della sua incredibile fama. Avevo paura di ritrovarmi poi di fronte a un'accozzaglia di manierismi scialbi e frasi fatte sentimentali e nostalgiche, invece tutt'altro. Nel giro di poco più di cento pagine Harper Lee riesce a tratteggiare in maniera incredibilmente precisa i tre principali personaggi di questa storia, peraltro soprattutto a livello di maturazione, nei pochi anni che passano per tracciare la storia i tre personaggi si ritrovano ad attraversare un misto di esperienze che li segnerà profondamente e se ne riesce a leggere riga per riga la crescita psicologica dovuta alle varie esperienza, nonché al naturale corso del tempo. Chi mi ha stupito di più è Jem: nonostante il libro sia raccontato dalla stessa Scout, e molti citino continuamente Atticus Finch, a me è rimasto nel cuore soprattutto Jem che dalla prima pagina all'ultima ha una progressione psicologica pazzesca. Tra l'altro il libro è pieno di simbolismo: l'usignolo, la siepe dei Radley ed il buio sulla vita si Arthur alias Boo, Dill (il bambino che pare non crescere mai), la strana saggezza silenziosa di Calpurnia, c'è un mondo intero dietro quello che succede e quello che c'è in questo libro e alcune volte avevo proprio la sensazione di leggere qualcosa che in realtà stava nascondendo molto, molto altro. Vera vera vera vera vera letteratura d'autore. Tra l'altro faccio presente, e io l'ho scoperto dopo, che "Mockingbird" in realtà non è l'usignolo, ma un uccello che esiste solo in America Settentrionale e non in Italia e quindi, essendo qui sconosciuto, hanno preferito rendere la traduzione con usignolo, mentre in realtà il Mockingbird è il Tordo Sbeffeggiatore, un uccellino che ha la particolarità di riuscire ad emulare i versi di molti altri animali, non solo uccelli, e suoni in genere.
Vuoi saperne qualcosa di più? Controlla se ho inseritocitazioni di Harper Lee
Per farla facile: questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia, e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Aggiornamenti via feed RSS| Torna in cima