Categoria libro: Fantascienza
Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 10/08/2016 Voto:
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I lettori conoscono già Arthur C. Clarke, che ha inaugurato la serie dei romanzi di Urania con "Le sabbie di Marte".
Con lo stesso stile avvincente, la stessa precisione di scienziato, Arthur Clarke ci narra ora come gli esseri umani si preparino al primo volo nello spazio: destinazione Luna.
Siamo nel 1980 circa.
"Per migliaia d'anni" dice l'Autore "la razza umana si è diffusa sulla Terra, finchè l'intero globo non fu esplorato e colonizzato.
Ora è arrivato il momento di fare il passo seguente e attraversare lo spazio. L'umanità deve sempre avere nuovi orizzonti, per non sprofondare nella decadenza.
La Terra era grande abbastanza per gli uomini dei giorni della diligenza e della nave a vela, ma ora che possiamo farne il giro in poche ore è diventata troppo piccola...
E questa conquista è possibile, perchè gli uomini hanno l'eredità del sapere che conquistarono dalla loro comparsa sulla Terra ad oggi.
Durante tutti questi secoli, in lontani mondi, sotto soli stranieri, il Tempo ha preparato per l'Uomo i luoghi dove sorgeranno città nuove e uomini nuovi...
Molti dei giovani di questa generazione assisteranno certo alla partenza della prima astronave per la Luna."
Questo libro vi farà vivere il momento che segnerà una nuova era per l'umanità, quando il primo uomo supererà la stratosfera per lanciarsi alla conquista degli spazi e delle stelle!
La conquista della spazio come avrebbe dovuto avvenire. La conquista dello spazio come sarebbe avvenuta se l'umanità avesse più testa. La conquista della spazio come sarebbe avvenuta, se vivessimo in un romanzo. Clarke scrive nel 1947 non sapendo che 22 anni dopo l'uomo sarebbe veramente andato sulla luna, ma senza tutta quella collaborazione internazionale. Anzi, sia nello spazio (i russi) sia sulla luna (gli americani) ci siamo andati proprio in forza delle diatribe internazionali!
Clarke è magistrale nell'uso della parola, e il sentimento di grandiosità che riesce a delineare è perfetto. Tutti, tutti si rendono conto che siamo di fronte a un punto di svolta. Anche chi legge. E guardiamo, poi, con occhi differenti alla leggendaria impresa dell'Apollo.
Tuttavia in Clarke l'andare sulla Luna è il primo passo. Noi sfortunatamente ci siamo quasi fermati a quello. Dopo svariate passeggiate sulla Luna ci siamo di colpo fermati, ed ora sono le sonde che fanno il lavoro sporco.
Dopo ciò che abbiamo fatto, a leggere questo libro ci resta un po' di amaro in bocca perché abbiamo perso un'occasione. E non solo riguardo allo spazio, perché - come già in Uomo Più, di Frederik Pohl, la fantascienza sapeva già molto meglio che i politici che la conquista dello spazio avrebbe potuto aiutare il dialogo fra le nazioni.
Cosa ci manca?
Niente, non ci manca niente. E' che siamo uomini, e siamo fatti così: siamo inconcludenti.
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