Che libro strano, sappiate che è di difficile lettura. È allegorico, ironico, tecnologico, spietato, ridicolo, romantico, spudorato, poetico, volgare; perlopiù incomprensibile senza riuscire a decidersi perché scritto male o perché ermeneuticamente evocativo. È ispirazione poetica o un mero pretenzioso pasticcio? Metà e metà, anche se a mio avviso è più sbilanciato verso l'esercizio letterario. E' affascinante da leggere, misterioso ed evocativo ma a scapito dei fatti che rimangono nel mistero. Non si capisce molto della storia se non il soggettivo pure; si potrebbe dire che è normale sia così essendo quasi epistolare ma, da un lato, come ho detto è "quasi" epistolare; dall'altro l'epistolare non è una mera raccolta di lettere ma dev'essere orientato alla narrazione. Cosa sono precisamente l'Agenzia e il Giardino? Cosa e chi sono precisamente Blu e Rossa? Come si sono conosciute la prima volta? E chi cavolo è la Cercatrice? Manca la sostanza, in questo romanzo scritto benissimo.