Ho ricevuto un sacco di libri di James Rollins come eredità dai miei genitori, mi piacciono i libri di azione con agenti speciali minacce globali e distruzione varia ma questo genere è troppo sopravvalutato e diffuso e spesso si trova un sacco di merda in giro. Questo non è male perché l'autore scrive bene, non è Proust sia chiaro ma all'interno di una storia di minacce globali morte e devastazione assoluta lui ci mette anche l'archeologia in stile Indiana Jones ovvero con tranelli e misteri e magia e trabocchetti e indovinelli e mappe del tesoro. Simpatico e come dicevo comunque Rollins scrive bene. Un libro di circa 540 pagine che si legge in qualche ora tant'è veloce e semplice e accattivante. Penso che ne leggerò qualcun altro, anche se per me il migliore rimane Andy McNab col suo immortale Nick Stone perché comunque in Rollins ci sono sempre delle banalità ripetitive in questi romanzi: l'agente speciale protagonista è bello, muscoloso, intelligente, sensibile, perfetto in azione, mentre la co-protagonista è bella, tenera ma forte, intelligente ma a suo modo ingenua... Ed ovviamente c'è sempre un sacco di amore. Nick Stone invece è brutto, cattivo, i suoi piani quasi sempre non vanno a buon fine, ha i brufoli, puzza, le sue lotte sono violente con urla e morsi e cazzotti.
Comunque, Rollins scrive si un romanzo d'azione che reclamizza questa fantomatica Sigma Force ma a parte citare qualche agente dal cuore puro ma forte, qualche cattivo spietato e un po' tonto, attrezzature futuristiche e trame spionistiche, di azione bellica e spionaggio succede ben poco, è in realtà un romanzo d'avventura figlio diretto di Indiana Jones (e Tomb Raider): ci sono reminiscenze archeologiche e storiche (reali, e questo è il bello: quando parla di Tunguska, antimateria, Ubar parla di realtà), miti, misteri, magia, tranelli e trabocchetti che gli antichi paiono più sadici di Rubik o Tetris, e via dicendo, il tutto tenuto un po' troppo lungo sebbene, ripeto anche questo, si faccia leggere con piacere perché è piuttosto bravo a scrivere tant'è che mi fa pensare a un talento sprecato. Penso che comunque sia troppo lungo, 300 pagine sarebbero state più che sufficienti.
Nel finale Rollins si lascia troppo andare coi colpi di scena raggiungendo apici di misteri e azione e magia, è un turbinio di fatti, di suspense e shock spezzettati da questa assurda mania di creare romanzi composti da paragrafi brevi e corali che apposta si interrompono quando c'è un'inaspettata novità, l'effetto va bene qualche volta ma non per 540 pagine cristo santo! E' come se uno arriva e mi racconta una barzelletta che fa pure ridere e allora me ne racconta altre 100. Finisce che si perde pure lui e ci rimangono interrogativi: perché le Rahim erano così desiderose di aprire le porte di Ubar, che scopo avevano? e gli altri tizi, i maschi, che compaiono alla fine ma poi non se ne parla più che scopo avevano? e come fecero gli antichi a gestire l'antimateria? e come mai erano così bravi a lavorare il ferro e in anatomia, dato che il cuore ha dettagli che come dicono loro "neanche Leonardo Da Vinci conosceva"? E chi è la Gilda? Questi e altri interrogativi vi rimarranno perché nel romanzo non è importante il concetto ma l'azione. E' tutto qua.
Da notare che Rollins quando introduce le vergini nude che si nascondono sottoterra cade nel tranello del dogma dell'Immacolata Concezione che non è quella di Gesù bensì quella di Maria, esente dal peccato originale sin dalla sua concezione; è un errore in cui cadono tutti, suppongo che solo l'uno o il due percento dei cattolici sappia cosa sia questo dogma. Ora sia chiaro una volta per tutte: quello della Immacolata Concezione non è il dogma che sancisce che quella di Gesù fu una immacolata concezione, bensì quello che sancisce che la nascita di Maria fu immacolata perché ella fin dalla nascita fu esente dal Peccato Originale, sicchè poté essere degna della concezione virginale di Gesù. Se vi sembra assurdo sappiate che tale è tutta la vostra religione.