gio 05/06/2025 | RSS | Menu

L'ULTIMO DEI CHIURLI

Fred Bodsworth

Intorno alla metà del Novecento il chiurlo eschimese è stato dichiarato estinto, leggo su Wikipedia che l'ultimo avvistamento certo risale al 1963. Questo piccolo, inclassificabile libro - pubblicato nel 1955 quando le notizie narravano di una coppia di Chiurli Eschimesi come probabile ultima sopravvissuta - racconta l’odissea di uno degli ultimi esemplari, che a ogni primavera, mosso dall’istinto, dall’Artico fa rotta verso il Sudamerica per trovare una compagna, accoppiarsi e figliare di nuovo nell'artico – garantendo la sopravvivenza della specie. Adoro Adelphi, ancora più quando sono questi libelli piccoli e dopo aver letto l'estratto immediatamente l'ho acquistato e posso dire che ho fatto bene. Quale meraviglia!
Leggere questo libro dopo quel canto alla noia che è stato Guanciale d'Erba di Soseki è come tirare un sospiro di sollievo quando un disastro alla fine per miracolo si risolve. Sembra un romanzo di fantascienza apocalittica.
Bordsworth, partendo dalla notizia che una coppia di Chiurli Eschimesi appena avvistata poteva far sperare nella sopravvivenza della specie, da qui comincia la vicenda del suo Chiurlo che dura una stagione. Il romanzo ne narra la vita durante un ciclo migratorio, dall'Artico fino al sud della Patagonia per poi ritornare in Artico. La narrazione è realistica, non c'è personalizzazione o umanizzazione del piccolo volatile, è descritto così com'è un uccello nella realtà, guidato dagli istinti, con un cervello che reagisce a stimoli chimici, con una memoria corta per quanto riguarda gli eventi accidentali, preda della sua vita ma si badi non in senso negativo. Incontriamo questo anomalo protagonista nell'Artico dove, invano, aspetta una compagna per riprodursi: vi è appena arrivato, delimita il suo territorio, prepara la sua casa e attende. Attende. Attende invano, mentre altre specie arrivano e sotto il suo naso si riproducono e, quando l'inverno polare sta arrivando, anche lui riparte per il sud del mondo assieme a un gruppo di Pivieri perché nel frattempo, oltre alla sua compagna, non ha incontrato neanche altri Chiurli Eschimesi con cui partire per il lungo viaggio. La narrazione della migrazione è a sua volta magistrale, narrata in maniera scientifica e descritta con emozione latente, ci tiene attaccati pagina per pagina, parola per parola alle vicissitudini di un viaggio di migliaia di chilometri attraverso tempeste e neve e sole e terra e oceano. Finalmente in Patagonia troverà la sua compagna ma, essendo un romanzo realistico e scientifico si sa già come andrà a finire, dato che è ormai dichiarato estinto.
E' una storia incredibilmente triste, ancora più perché è vera. Ricordo quando Schopenhauer disse che Dante poté fare bello solo l'Inferno perché vi trasse ispirazione dal mondo reale, mentre lo stesso mondo non poteva dare più di tanta ispirazione a un panorama che non comprendesse morte, disperazione, perdita e sofferenza. Così è anche in questo caso, la triste vicenda del Chiurlo Eschimese proprio per la sua tragicità può diventare un romanzo maestoso e Bordsworth è stato molto bravo a gestire la narrazione. E' un libro meraviglioso che si merita di entrare nella lista dei miei libri migliori e per due motivi: 1) è ben scritto 2) è reale. In entrambi i casi si potrebbe anche aggiungere "molto", o "troppo" nel secondo caso.
Mentre lo leggevo pensavo alla vicenda della Colomba Migratrice: nell'America del Nord c'era questo uccello che formava stormi enormi che persino oscuravano, si diceva, il cielo. Compare anche nel Neanderthal Parallax di Sawyer, ovviamente nell'universo parallelo dei Neanderthal. La popolazione ha avuto un crollo per via dell'habitat e della caccia; così è successo al Chiurlo, con una caccia smodata, nel romanzo ogni capitolo è intervallato da una pagina tratta da documenti ufficiali dell'epoca e si parla di migliaia e migliaia di esemplari uccisi in singole sessioni di caccia. Tuttavia non serve guardare così lontano per trovare l'orrore dell'estinzione, perché nei nostri giardini, oggi stesso, sta pian piano scomparendo ormai in caduta libera il mio pennuto preferito, il simpatico e gioioso passero. Dateci un occhio e tentate di ricordare a com'era quando eravate bambini; io a casa a Lignano ricordo con piacere innumerevoli di questi pennuti che venivano a beccare le briciole che gli gettato sempre fino quasi a venire a mangiarle dalle mie mani quando imparavano a conoscermi. Oggi vivo in campagna e per fortuna ne vedo ancora ma finché vivevo in città era cosa rara mentre un tempo imperversavano dappertutto. Per tornare però alla specie di cui prima, c'è da dire che anche sta sparendo il suo cugino europeo, il Chiurlo dal Becco Sottile; oggi è la caccia è regolamentata, sebbene solo da noi mentre molti stati non lo fanno perché genera soldini di turismo venatorio, quel grandissimo scrittore che è Jonathan Franzen è anche ornitolo e collabora con il National Geographic sul quale lessi un suo drammatico reportage molti molti anni fa, ma puntare il dito solo contro i cacciatori è sbagliato e del resto anche lui in parte lo faceva, va puntato il dito contro tutti noi, contro se stessi. La caccia di oggi non è (in parte, come dicevo solo nei paesi che hanno regolamentato la cosa) quella di un tempo, ma vi siete mai chiesti cosa fa il vostro gatto quando non ci siete? Qualcuno l'ha fatto, e negli USA (dove appunto lo studio è stato fatto) hanno calcolato una cifra allucinante di 3,7 miliardi di uccelli all'anno uccisi dai nostri simpatici felini domestici (a me però pare un po' assurdo, ma fidiamoci di loro).

Basta però divagare, fate una sola cosa ora: comprate questo libro e leggetelo. Non è solo perché è un bel libro, è una questione sociale.
La bellezza e il genio di un'opera d'arte possono essere ricreati, anche se la sua prima espressione materiale è andata distrutta; un'armonia svanita può ancora ispirare il compositore, ma quando l'ultimo esemplare di una specie di esseri viventi cessa di respirare, un altro cielo e un'altra terra devono passare prima che uno così possa esistere di nuovo. (C. William Beebe, da The Bird: Its form and function - Citazione introduttiva)

Tutti i libri di Fred Bodsworth

  • L'ultimo dei chiurli (stato: Libro finito Libro molto apprezzato! )
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    NOTA BENE | le recensioni di libri qui presentate sono esclusivamente frutto del mio gusto personale che inoltre è anche contestualizzato al periodo in cui mi trovo a leggere quel determinato libro. Ciò che io dico potrebbe non andare bene per voi, il mio consiglio è di leggere anche altre recensioni online, ma allo stesso tempo di lasciarvi ispirare dalla sensazione ingiustificata che il nome di un autore, il titolo di un libro, una copertina, la fedeltà a una casa editrice o il consiglio di un librario possono suscitarvi. E' così che io perlopiù scelgo un libro. Per quanto riguarda i voti, anch'essi relativi, si consideri che bene o male un libro brutto è sempre meglio che una bella serie in tv, perché i libri avranno sempre una cosa in più: tacciono.

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