Una novella, più che un romanzo, erede del classico Romanzo di Formazione dal quale però se ne distacca perché, al contrario, la formazione è in questo caso abbandono della civiltà e della cultura, nonché per l'ambientazione generale in cui si muove Vatanen, antieroe completamente inutile che è un tutt'uno con la Lapponia, vera protagonista della storia. Bello, molto bello e pieno di significati, uno scrittore da tenere in considerazione.
Con la casa editrice Iperborea non si sbaglia mai: traduzione magnifica.
A mio avviso invece saltate a piè pari l'introduzione perchè racconta tutto il libro; mal che vada, se siete maniaci delle introduzioni, la leggerete alla fine come una postfazione. Non riesco a capire proprio questa moda delle introduzioni che sono lunghe pagina e pagine a raccontano tutto, le considero sempre eccessive e frutte di qualche ego un po' troppo abbondante.
Ricordate: "Con Vatanen non si scherza".
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