Mi ha lasciato un po' deluso. C'è troppa... c'è del "dotto" che rovina tutta l'atmosfera, sempre a spiegare, parafrasare, a dire "Non c'è tempo qui per..." e a spiegare cose tibetane che solo lei sa, questo è un aspetto del libro che mi dava veramente fastidio durante la lettura, anche perché o fai un racconto di viaggio, o una dissertazione, e in questo caso nessuno dei due è venuto bene. Tanto per intendersi, di Lhasa non dice praticamente nulla. La narrazione è spesso caotica e non riesce a rendere bene il viaggio in sè. Niente a che vedere, ad esempio, con lo splendido
Oasi Proibite, di Ella Maillart. Nel complesso un libro pedante, a tratti incompleto, nel complesso lento e pesante. Non metto il voto più basso solo perché comunque racconta una vicenda leggendaria, ma sinceramente è un acquisto di cui mi sono pentito totalmente.
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