Joseph Conrad è un genio. I suoi libri narrano storie che potrebbero sembrare normali. Ok, sono storie con grandi avventure, che oggi cercatemente non sono più molto usuali, e forse un tempo meno diffuse ma più "comprensibili"... Il punto è che, nei romanzi di Conrad, la storia di per sé è solo una cornice. In queste storie c'è un momento, un evento, un fatto, una persona, che creano un limite psicologico nell'individuo; per citare Conrad stess, si crea una Linea d'Ombra che il soggetto riconosce ed attraversa, qualunque sia l'esito dalla parte opposta di questa linea. E' un incontro con l'ombra del proprio io, della proprio stirpe, della proprio specie. La Linea d'Ombra è un'esperienza psicologica ancestrola, inquietante e misteriosa. Si può dire che è ciò che Freud chiamò il
perturbante. E come ogni esperienza psicoanalitica in senso stretto, è costruttiva, o schiacciante. Ma rende chi la compie una persona speciale. Una persona che ha saputo guardare oltre, ed elevarsi, magari anche fino a morirne, ma non conta.
Finito! Bello, ma troppo troppo lungo! Il tema è stato un po' troppo tirato, digressioni a non finire e così alla fine diventa pesante.
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