Il racconto in prima persona dell'inferno dei campi di concentramento e sterminio nazisti. E' quasi difficile credere a tanto reale orrore. Leggete qua qualche
citazione di Primo Levi. Ma non sono nulla, a confronto di tutto il libro. Va letto.
VA LETTO. Non riusciremo mai completamente a capire quanto terrificante è stato tutto ciò, per cui a poco può servire - come si dice sempre - ricordare, ricordare, ricordare. Noi non l'abbiamo vissuto, per cui non abbiamo nulla da ricordare: noi dobbiamo solo impegnarci moralmente a nutrirci dei ricordi di chi quell'inferno quasi incredibile l'ha vissuto realmente. E uno tra i principali è sicuramente il Detenuto Primo Levi, matricola 174517 tatuata sul braccio: Häftling 174517.
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