Un libro più notturno di questo non c'è, il protagonista in una notte insonne incontra una donna abbandonata dall'amante e se ne invaghisce e tra loro nasce una storia di tenera amicizia che le notti bianche dei loro incontri si porterà via.
Ho letto questo libro circa 30 anni fa. Era una delle mie prime notti veglie che poi si trasformarono in insonnia, un'amica che ho avuto per qualche anno. Mi giravo e rigiravo nel letto, avevo finito un libro e non volevo cominciarne un altro perché quando inizio un libro non voglio leggerne solo qualche pagina ma devo addentrarmi subito nei meandri della storia. Mi recai in biblioteca e vagai su e giù per titoli vecchi, appartenuti ai miei genitori quando non ai miei nonni, e di colpo mi imbattei in un piccolo opuscoletto della serie "100 pagine 1000 lire", serie che in seguito tante gioie mi ha dato. Il titolo mi ispirava, saranno state le due o tre di notte quindi era adeguato. Lo divorai in quella notte stessa e cominciò così il mio grande amore per Dostoevskij. La brillantezza di queste poche pagine, così tristi e sole, buie e raminghe, fredde e umide, mi ha stregato quella volta e l'ha fatto anche ora; penso che sia un libro (racconto) che tutti quanti dovrebbero leggere.
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