La terza puntata della trilogia di Coyote di
Allen Steele risolleva un po' il morale. Il primo libro non era male, il secondo era piuttosto palloso, col terzo ritorniamo finalmente a parlare di fantascienza poichè ritroviamo la atmosfera di nuova frontiera interplanetaria. La prima metà è coinvolgente, purtuttavia con il ritorno dei rappresentanti diplomatici (i soliti Carlos, Wendy e Chris) sulla Terra devastata dallo sfruttamento ambientale ritorna a diventare lento e noioso. Per aggiungere coinvolgimento alla linea principale (il collegamento diretto con la Terra e un nuovo colonialismo in arrivo) utilizza la tecnica di creare microstorie parallele che però diventano appendici inutili e inconcludenti. Continui inutili e stremanti colpi di scena, continue trame nascoste, continui piani improvvisati e celati al lettore dietro frasi "Non posso dirti nulla ora" oppure "Tu fidati di me" che nonostante tutto fanno capire ogni cosa e spezzano la narrazione con banalità e stupidaggini. Nel complesso, anche questo, leggibile seppur noioso, ma sicuramente un po' meno del secondo libro.
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