Secondo volume della saga di Coyote, continua quando narrato nel primo libro che era infatti inconcludente. Su Coyote, dove l'equipaggio dell'Alabama ha cominciato la colonizzazione, cominciano ad arrivare altre navi dalla Terra dopo che nel pianeta madre si è sparsa la voce del successo del viaggio.
ATTENZIONE: Le mie recensioni possono contenere indicazioni su trama e conclusione, il cosiddetto "spoilerare". Sapere come un libro finisce lo reputo ininfluente, quindi sappiatelo.
Come molte altre saghe, anche qui si perde un po' il senso e si introducono elementi diversi per portare avanti una storia che in realtà, già col primo libro, avrebbe potuto essere conclusa subito, lasciandoci così con un buon libro e senza proseguimenti. La scrittura è infatti bella, la trama non male ma è portata avanti troppo lentamente, con dei ex machina che vengono inseriti nella narrazione al solo apparente scopo di produrre pagine in più. Ad esempio, a che cazzo serve la storia di Zoltan Shirow l'uomo pipistrello? All'interno di una narrazione forte è coerente è quasi una fantasia inserita un po' alla cazza, senza un perché, senza uno scopo, non chiarisce nulla né nulla aggiunge se non qualche pagina; perché farla? Compare in modo casuale, e muore. E poi i continui colpi di scena: cambi di programma, Chris che cambia partito, la sorella di Carlos cattiva, le idee del comandanta Lee, e di continuo novità non dette e nascoste da "Hai fiducia in me?" - Queste son cose che non mi piacciono per nulla se eccessive e sono introdotte solo per aggiungere un clima di tensione che però non ha alcun senso specifico se non allungare la narrazione. Nonostante ciò resta comunque leggibile ed intrigante e si vuole sempre arrivare alla fine di un capitolo o un paragrafo per vedere che succede. Una cosa che si perde, però, ed è un gran peccato perché avrebbe potuto essere, o doveva essere, il punto principale del libro e dell'intera saga, è l'atmosfera da colonialismo interstellare: Coyote è quasi in secondo piano, ciò che conta è la guerra tra le fazioni, e il libro potrebbe essere tranquillamente ambientato sulla terra senza nulla perdere. Peccato. I robot Savant ricordano troppo, ma senza un chiaro perché, i robot di Asimov nella Fondazione... Se avete letto il primo libro, allora leggete pure anche questo perché non è male; ma nel complesso se questa saga la perdete, non perdete un pilastro della letteratura fantascientifica.
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