Allora, McEwen è quel tizio che ha aiutato Chris Kyle a scrivere la sua autobiografia, la famosa American Sniper. Se l'avete letta, avrete già il sospetto che questo McEwen non sia proprio ciò che si può dire un bravo scrittore. E questo romanzo (peraltro ho scoperto che ci sono altri suoi romanzi, sempre assieme a Koloniar, su questo nuovo eroe GIL) non è meglio. Anzi, è peggio. Di buono, in American Sniper, c'erano i contenuti: c'era insomma Chris Kyle. Qui Kyle non c'è, e così il libro è veramente un insieme di luoghi comuni e azioni scontate. Poco credibile, a tratti buffo, esagerato, pomposo, scontato e noioso, ha insomma tutti gli attributi per diventare uno di quei libri che cominci e, grazie anche ai capitoli corti, non ti lasciano andare!
Infatti l'ho iniziato ieri mattina e, complice una passeggera insonnia, ieri sera ho continuato a leggerlo fino alle 3:30 di mattina, e stasera lo finirò!
Non ti lascia niente. Non resta nulla. Probabilmente in un mese lo dimenticherò, ma un ottimo libro per liberare la testa!
Finale pietoso.