Robert Macfarlane
Un libro veramente non tanto pesante, quanto pedante.
Sarebbe anche bello, ma è costruito, a mio avviso, incredibilmente male.
Alla fine, non c'è più un oggetto preciso. Le "antiche vie" si perdono e svaniscono tra mille riflessioni dotte su questo e quello; abbondano in maniera ossessiva le citazioni da altri scrittori anche quando sono completamente inutile, con una inquietante proliferazione di virgolette e nomi e note a pie di pagina; la vicenda principale avrebbe potuto essere Edward Thomas, ma avvince all'inizio, manca a metà, ricompare verso la fine e poi scompare nel finale. Ecco, a poter toglie la parte mediana e le ultime pagine il libro acquista un senso.
Va bene, ci può stare che il libro è caotico come le vie che lui vuole delineare, ma in realtà quelle strade sono caotiche a parole, perché lui non erra, lui le percorre, ad essere precisi. Sa sempre dove sono, dove vanno, da dove vengono, e non la finisce mai di narrarne il contesto storico e attuale. E così il libro diventa, da un bella vicenda di peregrinaggio autobiografico, un'accozzaglia di riferimenti intelletualoidi. L'unica cosa che piace è ciò che è stato trattato veramente veramente male, ovvero la vicenda personale di Edward Thomas.
Tolte le parti inutili, molte, troppe, questo libro potrebbe tranquillamente ridursi a 50 pagine da usarsi come bella introduzione a una raccolta di poesie di Thomas.
Come libro a se stante di ben 350 pagina è invece una noia mortale per intellettualoidi, uno di quei libri che servono solo ad essere inseriti in bibliografia per fare numero.
Tutti i libri di Robert Macfarlane
Le antiche vie. Un elogio del camminare
(stato: Libro finito
)
Totale libri: 1
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NOTA BENE | le recensioni di libri qui presentate sono esclusivamente frutto del mio gusto personale che inoltre è anche contestualizzato al periodo in cui mi trovo a leggere quel determinato libro. Ciò che io dico potrebbe non andare bene per voi, il mio consiglio è di leggere anche altre recensioni online, ma allo stesso tempo di lasciarvi ispirare dalla sensazione ingiustificata che il nome di un autore, il titolo di un libro, una copertina, la fedeltà a una casa editrice o il consiglio di un librario possono suscitarvi. E' così che io perlopiù scelgo un libro. Per quanto riguarda i voti, anch'essi relativi, si consideri che bene o male un libro brutto è sempre meglio che una bella serie in tv, perché i libri avranno sempre una cosa in più: tacciono.
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