Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 23/03/2007 Voto:
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Apparse anonime nel 1804 e accolte dall'indifferenza dei contemporanei, le "Veglie" furono riscoperte solo alla vigilia del 1848 e da allora non hanno cessato di suscitare scandalo e molta incomprensione. Attribuite prima a Shelling e poi - fra gli altri - a Hoffmann, Brentano, Klingemann e Wezel, esse sono divenute oggetto di una "querelle" che investiva la figura del loro autore, regalando in subordine la vera problematica dell'opera. Giunte a noi gravate da molti fraintendimenti, le "Veglie" appaiono oggi come la precocissima testimonianza di quella radicale scepsi nei confronti dell'arte che più tardi condusse Hegel a riguardare "l'arte bella" come "cosa passata". Testo originale a fronte.
Libro anonimo tedesco pubblicato agli albori del 1800. Il protagonista, Kreuzgang, è un Guardiano Notturno: camminando la notte per le vie della sua città in realtà avanza nella notte che ha avvolto il mondo e la scopre, la analizza, la domina. Nato da una strega e da un alchimista, il suo nome (che significa "chiostro" ma rimanda anche a "croce") nasconde un paradosso religioso, il suo cruccio privato. I capitoli, che sono le sue veglie raccontate in prima persona, non si susseguono in senso cronologico ma ciò non ha importanza; si può ricostruire l'ordine e scoprire meglio la sua biografia, ma per comprendere Kreuzgang bisogna entrare nel suo caos privato.
Un libro assolutamente immancabile in una libreria.
La mia edizione è dell'editore veneto Marsilio, tradotta e curata dal professor Patrizio Collini, mio docente all'università di letteratura tedesca: l'introduzione, molto ben fatta, non può assolutamente essere saltata.
Oggi sono state definitivamente attribuite a Ernst August Friedrich Klingemann Vuoi saperne qualcosa di più? Controlla se ho inseritocitazioni di Bonaventura
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