Cheryl Strayed: Wild. Una storia selvaggia di avventura e rinascita
Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 21/03/2016 Voto:
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Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta. Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l'America selvaggia lungo il Pacific Crest Trail, tra montagne, foreste, animali selvatici, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo. Una storia di avventura e formazione, di fuga e rinascita, di paura e coraggio. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente.
Magnifico. Avevo da poco visto il film, che già mi era piaciuto, e così mi sono letto il libro. Se il film era bello, il libro lo è (ovviamente) di più.
Cheryl con una sincerità quasi irreale si mette a confronto tra le righe che narrano della sua camminata, e ne viene fuori una magnifica confessione. Confessa tutto: la droga, il sesso, ma non solo il suo passato, Cheryl si mette anche a nudo riguardo il suo presente. Com'è fatta, cosa pensa, la sua sessualità, le sue debolezze, tutto è spiattellato nero su bianco.
Queste confessioni crescono saltuariamente tra un passo e l'altro nei monti che attraversa, come un lavoro all'uncinetto tutto si lega alla perfezione.
Mentre cammina pensa, ricorda, si lascia sopraffare dalle emozioni o altre volte le comprende e le domina. Non c'è una riga fuoriposto, non c'è un momento di piatto e retorica lirismo o autocompiacimento o autocommiserazione, ma non è neanche un racconto freddo, anzi. E' quasi avvincente come un'azione.
Assolutamente magnifico!
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