Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 14/09/2014 Voto:
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Nessuno scrittore di fs ha la forza di suggestione di J. G. Ballard, la sua capacità di far apparire reali, palpabili, le situazioni più deliranti, le visioni più allucinanti e angosciose. Dopo il vento (Il vento dal Nulla, Urania n. 288) e l'acqua (Deserto d'Acqua, Urania n. 311) è questa volta una lunga e terribile siccità a sconvolgere la vita degli uomini; e anche qui, in un mondo condannato inesorabilmente alla disgregazione, fra sterminate dune di sale, cimiteri d'auto e di navi in secca, il lettore finisce per lasciarsi prendere dallo sconvolgente incubo di Ballard, per accettare i suoi ladri d'acqua, i suoi cannibali, i suoi degenerati, i suoi fanatici, smarriti superstiti che ancora si dibattono nella polvere che ricopre il pianeta. (tratto dall'Introduzione al libro della serie Urania)
Un gioiello al pari di Deserto d'Acqua, forse anche di più. Ballard è il Conrad della fantascienza.
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