Thesiger è stato uno tra i primi esploratore ad entrare nel Rub al-Khali, il Quarto Vuoto, il grande deserto arabo, e lo fece affiancato e affiancando i beduini arabi. Come in Quando gli Arabi vivevano sull'Acqua, qui viene dato un maestoso affresco di una popolazione che non esiste più né può più esistere il suo stile di vita.
ATTENZIONE: Le mie recensioni possono contenere indicazioni su trama e conclusione, il cosiddetto "spoilerare". Sapere come un libro finisce lo reputo ininfluente, quindi sappiatelo.
La prima cosa che posso dirvi è: saltate la prefazione di Malatesta. Probabilmente l'editore non l'ha letta.
Magnifico, consiglio anche Quando gli Arabi vivevano sull'acqua sempre di Thesiger. E' uno dei più grandi cantori del deserto. Ho atteso a lungo la ripubblicazione di questo capolavoro, e oggi che ho potuto ricomprarlo mi chiedo come sia possibile pubblicare un gioiello simile, con quella terribile prefazione di Malatesta. Saltatela a pié pari perché fa solo innervosire. Ci manca solo che Malatesta vi sconsigli la lettura. Giudizi negativi sull'autore a non finire, del quale si salvano solo le foto, velati e nascosti da una retorica noiosa. Non capisco come sia possibile che l'editore abbia concesso una simile porcheria, piuttosto sarebbe stato meglio non scrivere nulla e salvare quelle terribile sei o sette pagine. Se Malatesta non apprezza Thesiger perché era anti-italiano (e buonanotte, era inglese durante la guerra e peraltro era nato in Etiopa, che adoraba!), mi spieghi perché ne ha scritto un'introduzione. Occorreva lanciare il sospetto che Thesiger fosse omosessuale, sospetto che peraltro ha lo scopo di essere un giudizio? Se Malatesta ne ha scritto la prefazione, si è informato su di lui, ma poi non ha voluto andare ad intervistarlo nonostante Thesiger fosse ancora vivo, e non ha voluto perché Thesiger FU anti-italiano, mi si spiega perché c'è questa introduzione a questo libro? E si badi che questa cosa non l'ho derivata leggendo articoli di/su malatesta, ma è scritta pari pari nella suddetta prefazione.
Mio consiglio, strappate quelle prime pagine, e buttatele nel fuoco, quindi godetevi questo magnifico libro che è allo stesso tempo un tributo ai grandi esploratore, un bellissimo libro di viaggio, un saggio di grande letteratura perché la narrazione è magnifica.
Tolte quelle pagine, immergetevi in questo libro che vi farà piangere e vi lascerà un'infinita tristezza dentro perché percepirete ogni pagina, ogni riga, ogni parola, l'infinita separazione ormai incolmabile tra il nostro mondo e quello dei nomadi del deserto, i Bedu, mondo ormai perduto e testimoniato solo grazie a questi esploratori del passato.
Un libro che forse apre anche uno spiraglio sulle diatribe aperte tra il mondo mussulmano e il mondo occidentale.
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