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mahler | musica | musica classica |
Inserito in DATA: 20/11/2025 | Vai agli ALLEGATI
Qualche anno fa scoprii che esisteva una ricostruzione della Sinfonia n. 10 di Gustav Mahler, il mio compositore preferito che mai abbandonerò.
Oggi ho scoperto che della Sinfonia n. 1 (della quale possiedo le interpretazioni di Mitropoulos, Kubelik, Abbado) esiste un altro movimento, "Blumine", che Mahler eliminò in revisione: dopo oltre 25 anni di amore per questo monumentale compositore, ho finalmente un suo nuovo brano da ascoltare.
Non è un brano meraviglioso, non c'è dubbio, ma è comunque molto bello. Si capisce subito perché Mahler lo eliminò dalla sinfonia: oltre a non essere così incisivo, più che altro poco ha a che fare con la sinfonia detta Titano, titolo che peraltro Mahler eliminò proprio quando decise anche di eliminare Blumine. E' un andante molto cantabile quasi un lied musicale in alcune parti, non c'entra molto con l'inizio incisivo, tragico, o con i movimenti ballabili stile Klezmer o col frastuono dell'ultimo movimento. È un brano dolce ma un po' ingenuo o adolescenziale, tuttavia emerge la grandissima delicatezza di Mahler che si dipana con grazia ed eleganza dalle placide onde tessute dai magnifici archi.
Potete trovare qualche informazione su questo brano nella pagina di FlaminioOnline.it dedicata alla Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler, che peraltro non cita Donald Mitchell come Gemini bensì dice che il brano fu presentato per la prima volta nel 1967 da Benjamin Britten. Comunque è vero, come scritto qua è stato proprio scoperto da Mitchell, biografo di Mahler, nel 1966 mentre nel 1967 Britten ne diede la prima rappresentazione pubblica.
Torno anche parlare un attimo della Decima: è meravigliosa! Più l'ascolto e più mi piace, la vedo come una degna conclusione della Nona ma non solo, ha l'atmosfera di conclusione di per sé, di "consummatum est", conclusione del ciclo sinfonico mahleriano, della grande tradizione sinfonica, dell'epoca d'oro della musica classica, conclusione della grande avventura della conoscenza. C'è qualcosa di enormemente epico ma al suo crepuscolo, tutta la sinfonia ha l'atmosfera di chiusura degli ultimi accordi del Crepuscolo di Wagner ma mentre qui la conclusione era anche positiva perché c'era l'inizio di qualcosa sottinteso, in Mahler c'è la conclusione e basta. Ascoltando Mahler sembra di guardare le rovine di un magnifico albergo della nobiltà e rivederne in sogno le sfarzose feste cui avevamo partecipato. Ho ascoltato la versione di Ormandy, che dovrebbe essere la prima versione di Cooke, e successivamente tutte le altre tra cui le più recenti - Cooke III - di Chailly, Rattle, Sanderling, Nézet-Séguin, Bernstein (che in nessuna di Mahler mi piace) ma nonostante tutto continuo a preferire la versione di Barshai che ci avrà messo del suo, aumentando l'orchestra e l'orchestrazione, ma ciò che vi ha messo è indubbiamente mahleriano.
Tolto tutto ciò, sono proprio contento di quel piccolo gioiello che è Blumine, potete ascoltarlo qui in coda nelle versioni di Mehta e Ormandy. È da ieri che continuo a canticchiarlo, a mormorarne il tema così solare.
La cosa più assurda è che Blumine l'ho scoperto TRAMITE GEMINI e di seguito faccio copia/incolla della sua dotta dissertazione. E' una delle poche volte in cui Gemini si è dimostrato superiore a Copilot che, in risposta alla stessa identica domanda, nulla mi disse di Blumine. In un'altra conversazione, essendo tutto iniziato da un confronto tra le interpretazioni di Mehta, Kubelik e Mitropoulos di questa sinfonia, Gemini mi diceva che una delle cose che distinguevano la direzione di Kubelik dalle altre era proprio la presenza di Blumine ma di Kubelik non ho invece trovato traccia su Youtube, ma vabbé, diamo a questa DA (demenza artificiale) il merito di avermi consegnato un nuovo brano del grande Gustav Mahler.
Blumine ci dice molto su come Mahler lavorava e su come percepiva la sua stessa musica.
Mahler eliminò questo movimento (originariamente il secondo dei cinque) principalmente per tre ragioni: coerenza strutturale, critica esterna e autocrtica stilistica.
Ecco i dettagli:
1. La "pulizia" strutturale
Inizialmente, la Prima Sinfonia non era nemmeno chiamata "sinfonia", ma Poema Sinfonico in due parti. Mahler aveva immaginato un programma descrittivo (titoli per ogni movimento, una trama narrativa legata al romanzo Titan di Jean Paul).
Quando decise di trasformare l'opera in una Sinfonia vera e propria (forma classica), si rese conto che la struttura a 5 movimenti era troppo dispersiva.
Rimuovendo Blumine, ottenne la forma standard a 4 movimenti (Allegro - Scherzo - Lento - Finale), rendendo l'architettura dell'opera molto più solida e tesa.
2. Lo stile "troppo leggero"
Blumine (che significa "fioritura" o "raccolta di fiori") non era stato scritto appositamente per la sinfonia. Era un pezzo di "riciclo", tratto da musiche di scena che Mahler aveva composto anni prima per un dramma teatrale (Il trombettiere di Säkkingen).
È un Andante molto dolce, sentimentale, dominato da una melodia di tromba lirica.
Con il tempo, Mahler (e molti critici dell'epoca) lo trovarono troppo sdolcinato e stilisticamente debole rispetto alla potenza innovativa e "moderna" degli altri movimenti. Mahler temeva che questo pezzo facesse sembrare la sua sinfonia banale.
3. Il rifiuto del "programma"
Mahler voleva che la sua musica parlasse da sola, senza bisogno di spiegazioni scritte o titoli descrittivi. Blumine era fortemente legato all'idea di una "serenata d'amore" (era stato scritto pensando a una donna di cui era infatuato). Eliminandolo, Mahler rese la sinfonia più universale e meno legata alla sua biografia spicciola.
Curiosità
Il movimento fu considerato perduto per decenni. Fu riscoperto solo nel 1966 da uno studioso (Donald Mitchell). Ecco perché i grandi direttori della "prima ondata" mahleriana (come Walter o Klemperer) non lo eseguivano mai: semplicemente non sapevano che esistesse o non avevano accesso alla partitura.
Se ascolti la versione di Mehta, noterai subito come Blumine sia un momento di pura calma: è bellissimo, ma interrompe un po' la tensione che si crea tra il primo movimento (il risveglio della natura) e lo Scherzo (la danza rustica).
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