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Inserito in DATA: 21/06/2007 | Vai ai
Questo pensiero non è mio, ma lo condivido in buona parte.
La biodiversità delle specie naturali è un valore enorme che va preservato.
E' un fatto ormai condiviso in tutte le società e da tutte le teorie
scientifiche.
La biodiversità è opera di milioni di anni di affinamento, un processo
insostituibile e non riproducibile.
Proprio perchè non può essere riprodotto, il risultato di questo
processo è estrememente prezioso e unico.
Ma la biodiversità non esiste solo per "Madre Natura".
Ci sono certe notizie che riguardano posti remoti che mi lasciano
comunque con la tristezza nel cuore.
Questa volta la notizia riguarda un posto di per se remoto, che per me
non lo è più.
Questo posto adesso è dentro di me in un modo che non riesco a veramente
raccontare, ed è il Tibet, o in particolare la pista "shortcut" che
porta da Tingri al Campo Base dell' Everest per la via più impervia,
corta e meno rapida.
Non riesco a spiegare la luce che c'era. Non riesco a spiegare cosa mi
faceva dirigere la moto in direzioni "anomale" diverse da quelle
"normali". Mentre i miei compagni di avventura impazzivano nei guadi la
mia moto avanza in queste tracce solo mentali passando nei sopra i
pietroni sommersi tondi e lisci come se fosse tirata da uno skilift.
Cosi come non riesco a spiegare (e non se lo sono spiegato tanto neanche
i medici in Italia) come possa aver fatto quasi un centinaio di km di
quel tipo pista (su cui alcuni hanno abbandonato la moto) con una
vertebra che al ritorno in italia si rivelò fratturata dal trauma subìto
due giorni prima.
Probabilmente suona strano detto "da me", ma c'era qualcosa di ...
serenamente spirituale che permeava quel posto e che mi portava su,
anche se qualcuno più scettico attribuisce le mie sensazioni interiori
più alle pere di Muscoril e Voltaren che mi stavo facendo da due giorni
che alla mistica di quel luogo.
Di una cosa sono sicuro, non potendo comunicare appieno queste mie
sensazioni non potevo far altro che dire a quelli a cui cercavo di
"spiegare": "Vai e prova anche tu".
Bene (male).... ora non più:
[ leggi questo articolo per capire ]
Asfaltare quel posto definendolo progresso è come definire "progresso"
il sostituire la Gioconda con uno schermo al plasma dove trasmettono
Rete 4.
E qui che entra in gioco la biodiversità anche nelle culture.
La cultura tibetana è una delle più equilibrate e "diverse", un delicato
mix di socialità,politica e religione "con saggezza e senza dio", che
vede nella serenità della esistenza il valore principale, etremamente
diversa dalla nostra.
La cultura cinese (i cinesi hannoo invaso il tibet nel 1955) è il più
barbaro asservimento al profitto materiale e alla prevaricazione
dell'uomo sull'uomo.
Qualcuno potrà obiettare che negli USA non è molto diverso, ma almeno in
USA in teoria questa cultura del profitto a tutti i costi affonda le
radici in una società democratica, mentre di fatto in Cina si tratta di
una società schiavista e con la totale assenza diritti umani e politici.
Nel silenzio colpevole di tutti qui come in molte parti dl mondo il
genocidio è anche e soprattutto culturale. La cultura del telefonino e
della coca cola sta soppiantando con la forza le altre culture simili o
diverse, ovunque e non solo in Cina.
In piccolo, in piccolissimo in microscopico nella "biodiversità" ci
ritroviamo un po' anche noi, intesi come motociclisti, magari un po'
fuoristradisti.
Il "vero" motociclista è un frutto della biodiversità, una "devianza
culturale" rispetto alla massa. Qui dentro c'è gente che non ha nemmeno
l'auto, e chi più o chi meno ci sentiamo diversi da chi motociclista non
è, non lo è ancora o non lo sarà mai.
Sfido qualsiasi motociclista "vero" a sostenere in tutta sincerità che
si sente lo stesso di prima, di quando in moto non ci era mai andato.
E anche noi siamo in pericolo. Non in senso fisico, per carità.
Ma come sempre accade, le specie i sono in pericolo per la distruzione
del loro habitat.
Da noi asfaltano l'Assietta, mettono divieti di circolazione sulle
strade solo per le moto, ci vogliono far buttare via motocicli di pochi
anni, ci perseguitano per "frecce non omologate" quando in giro ci sono
auto in condizioni paurose, per lo più guidate da immigrati
(clandestini, spesso senza patente) che sono pericolose anche in
parcheggio. Le leggi sulla patente sono sempre più a favore delle auto,
I servizi sono a misura d'auto, e se ad un incrocio muoiono delle
persone in un incidente d'auto la notizia finisce sul giornale locale,
se vengono falciate da una moto diventa una notizia da TG5 (stamattina)
al pari di Veltroni candidato alle sinistre e Berlusconi che sale al
quirinale.
Dalle cose (teoricamente) più importanti e enormi come il genocidio
fisico e culturale in Tibet a quelle (teoricamente) molto meno
importanti come l'Assietta e il genocidio della "nostra" micro-cultura,
della nostra (minimale) biodiversità ...lo schema di massificazione è
sempre quello.
La prossima volta che asfaltano un pezzo di Everst o che vietano una
strada soltanto alle moto cerchiamo di non stare zitti.
Perchè non stanno asfaltando un pista polverosa, stanno "asfaltando" noi.
Ecco ciò che scomparirà per una fiaccola:
- Foto 1
- Foto 2
- Foto 3
- Foto 4
- Foto 5
(fonte: Bibo)
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