Stato lettura: LIBRO CONCLUSO IL 26/09/2016 Voto:
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La fede religiosa è inestirpabile, appunto perché siamo creature ancora in evoluzione. Non si estinguerà mai, o almeno non si estinguerà finché non vinceremo la paura della morte, del buio, dell'ignoranza e degli altri. Questa la tesi da cui parte Dio non è grande. Muovendosi tra l'analisi dei testi di fondazione delle grandi religioni (Bibbia e Corano sopra tutti) e la riflessione sull'attualità politica e sullo scontro di civiltà in atto, Hitchens costruisce un implacabile atto di accusa contro le follie cui l'uomo si abbandona nel nome di una fede: oscurantismo, superstizione, intolleranza, senso di colpa, terrore verso la sessualità, anti-secolarismo. Contro questi non-valori, e memore della grande tradizione laica anglosassone, Hitchens reclama un ritorno alle idee dell'illuminismo, intessendo un elogio arguto e a tratti commovente della ragione umana. Un saggio che senza mai rinunciare alle armi dell'ironia e del paradosso, costringe faziosamente il lettore a schierarsi.
Oltre la letteratura, oltre la divulgazione, oltre la filosofia, oltre la retorica e oltre il bieco marketing letterario. Questo libro è oltre tutto ciò, e ci propone semplicemente una decisione poiché ora finalmente abbiamo le basi per poter effettuare una decisione: la decisione di rifiutare la religione.
Non la decisione di indagare su dio, sul divino, sul mondo spirituale, sull'aldilà, e via dicendo. Semplicemente, rifiutare tutto ciò perché, semplicemente, non abbiamo più motivi per doverlo fare. Le nostre paure della morte, del futuro, non hanno avuto risposta con la religione, ma un tempo era l'unica scelta: da un lato perché non c'era alternativa, dall'altro perché la scelta ci era imposta.
E' un libro da leggere. E' un libro da leggere con urgenza, anzi!
Ho fatto una pagina apposta nel mio blog ma nel frattempo leggetelo, COMPRATELO E LEGGETELO.
Non vi fate altro che un favore.
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