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In ricordo di Moana Pozzi

Categoria: RACCONTI

KEYWORDS: ricordi |
Inserito in DATA: 15/09/2014 | Vai ai COMMENTI
Un piccolo ricordo di Moana Pozzi, la grande. Quando morì fu un dramma. Era ormai diventata un'amica di molti: dal ragazzino, al nonno di famiglia, alla femminista che per la prima volta scopriva che non serviva fare l'uomo per essere indipendente. Di colpo, morì, e sparì dalle scene per sempre, entrando dalla storia nel mito.
Poco tempo dopo la sua morte mi ritrovai davanti all'edicola, quella davanti al Bar Vinci dove mi fermavo al mattino a bere un caffé corretto; mi fermai lì, ritardando per l'ennesima volta il mio ingresso a scuola, per ammirare la copertina dello speciale fotografico da poco pubblicato.
Ero alle superiori, liceo scientifico gestito da preti, per cui figurarsi quanto ero benvoluto coi miei capelli lunghi, il giubbotto in pelle, la croce contraria appesa al collo, la voglia di fare un cazzo e paradossalmente una buona conoscenza dei loro testi sacri che mi permettava sempre di ribattere.
L'album speciale era dietro la vetrina, in bella mostra.
Fissavo quel volto non bellissimo ma irresistibilmente affascinante, con quel sorriso a metà che sempre ha intrigato, quel corpo sinuoso che pare immenso, quelle tette enormi e perfette e magnifiche sottolineate ancora di più dalla patinatura della carta, ed ero incantato e sognante e meglio non dire cos'altro ero quando di colpo avvertii una presenza, mi voltai e al mio fianco vidi l'edicolante che stava nella mia identica posizione, con il mio identico sguardo ipnotizzato dal seno propompente di quell'angelo ribelle strappato alle nostre vite.
Il sogno di tutti noi che fissando lo schermo con quel sorriso furbo sembrava farci intendere che tutti avremmo potuto scoparcela, che prima o poi avrebbe bussato alla porta di casa nostra, che se l'avessimo incontrata per strada avremmo potuto rimorchiarla, che in un futuro nemmeno tanto lontano ce la saremmo sicuramente fatta.
"Si, un giorno me la farò anche io, lei è di tutti" - ma quel sogno ci venne negato per sempre.
Insomma, l'edicolante era lì al mio fianco con i miei identici sudici pensieri negli occhi.
"Che donna..." mormorò più tra sè, che per parlare, "Che donna magnifica". "Già, magnifica veramente" rispondo. "Lo vuoi? E' l'ultimo". "Si". "Ok, te lo regalo". "Grazie".
Ciao, Moana, santa Moana.

Moana morì il 15 settembre 1994. Oggi è il 15 settembre 2014.

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