Share | RSS | sab 27/07/2024 | Menu

Albert Camus

La peste

Ascoltando, infatti, i gridi d'allegria che salivano dalla città, Rieux ricordava che quell'allegria era sempre minacciata: lui sapeva quello che ignorava la folla, e che si può leggere nei libri, ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere, nelle cantine, nelle valigie, nei fazzoletti e nelle cartacce e che forse verrebbe il giorno in cui, per sventure e insegnamento agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

Già il ruolo principale dei ratti, ormai già considerati semplici portatori di insetti infetti, era stato negli ultimi anni rivisto. Ora è quasi definitivamente dimostrato che non c'entrarono quasi nulla. Per informazioni si veda questa pagina AdnKronos molto chiara, e questa pagina National Geographic più professionale ma meno chiara al volgo.
Ciò, ovviamente, nulla toglie, nulla di nulla, alla magnificenza di questo paragrafo di questo splendido libro.

Citazione inserita il 22/06/2013
Categoria: NARRATIVA




© il sommo Bostro-X - www.BOSTRO.net

Questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia, e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Visitando il sito si sottintende la presa visione delle CONDIZIONI D'USO
CONTATTI: info[at]bostro.net

Aggiornamenti via feed RSS | Torna in cima