[...] appartenevano a quella categoria di individui incolori che formano il mondo degli ingegneri, degli architetti, dei dentisti, dei farmacisti, dei maestri, ecc. Nulla li distingueva dalle zolle su cui strofinavano le scarpe. Eran degli zeri, in tutti i sensi della parole, cifre che rispettano il nocciolo di una cittadinanza rispettabile e deplorevole. Mangiavano con capo basso ed erano sempre i primi a chiedere il bis. Dormivano profondamente e non si lamentavano mai; non erano né allegri né tristi. Gli ignavi, insomma, che Dante relega nel vestibolo dell'Inferno. La crema.
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