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Lord Russell di Liverpool

Il flagello della svastica

Di tutto questo che cosa sapeva il popolo tedesco? Spesso si è affermato che non sapeva nulla. Questo probabilmente non è vero, come non è vero il contrario, che sapesse tutto. Si è detto: « Si può ingannare tutto un popolo, qualche volta, e si può ingannare una parte del popolo, continuamente, ma non si può ingannare tutto un popolo continuamente »; e ci sono prove in abbondanza che gran parte dei tedeschi sapevano molte cose riguardo a ciò che avveniva nei campi di concentramento. E molti altri avevano grossi sospetti e fors'anche preoccupazioni, ma preferivano ingannare la propria coscienza restando nell'ignoranza.
Quando la mancanza di mano d'opera diventò piú acuta, si cominciò a liberare delinquenti comuni tedesche ed elementi asociali dei campi di concentramento, per mandarle a lavorare nelle fabbriche. È difficile che queste donne non abbiano parlato con nessuno della loro esperienza precedente. In queste fabbriche vi erano, a capo reparto, donne tedesche, le quali avevano contatti con le internate e potevano quindi parlare con loro. Le capo reparto di Auschwitz, che poi si trasferirono alla sottofabbrica Siemens di Ravensbrück, avevano lavorato in precedenza alla Siemens di Berlino. Incontrarono donne che avevano conosciuto a Berlino e dissero loro ciò che accadeva ad Auschwitz. È ragionevole supporre che questi racconti non siano mai stati ripetuti?
I tedeschi, quando si lasciavano andare, durante la guerra, a chiacchiere incaute, erano soliti dire: «Stai attento, altrimenti te ne vai per il camino. » A che cosa alludevano se non ai forni crematorî dei campi di concentramento? Il sistema dei campi di concentramento esisteva in Germania già da diversi anni prima della guerra e molti tedeschi avevano avuto amici e parenti confinati là dentro; qualcuno di loro era stato rilasciato.
Da Buchenwald i prigionieri andavano ogni giorno al lavoro a Weimar, a Erfurt e a Jena. Partivano al mattino e tornavano a notte.
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In molte fabbriche in cui lavoravano gruppi provenienti dai campi di concentramento, i tecnici non erano membri delle forze armate e i capireparto non erano uomini delle SS. Andavano a casa ogni sera, dopo aver sorvegliato per tutto il giorno il lavoro dei prigionieri. Non discutevano mai con parenti e amici, quando tornavano a casa, di quel che avevano visto e sentito?
E che dire del personale delle SS e delle guardie? È vero che avevano firmato dichiarazioni che li impegnavano a non rivelare a nessuno, fuori servizio, quel che avevano visto all'interno. Ma è ragionevole credere che nessuno di loro fosse abbastanza umano da rompere questa promessa? Il prepotente è sempre spaccone.
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Nell'agosto 1941 il vescovo di Limburg scrisse al ministero dell'interno, della giustizia e degli affari ecclesiastici del Reich in questi termini: «A circa otto chilometri da Limburg, nella cittadina di Hadamar... c'è un istituto in cui per mesi si è praticata sistematicamente l'eutanasia. Diverse volte alla settimana arrivano a Hadamar autobus carichi di vittime, in numero considerevole. I bambini della scuola locale conoscono quel veicolo e dicono: - Ritorna la scatola della morte -. Scherzando fra di loro i bambini dicono anche: - Sciocco, ti manderanno al forno di Hadamar -. Quelli che non vogliono sposarsi: - Sposarmi? Mai! Mettere al mondo bambini perché vadano a finire nella caldaia a vapore? - Si sentono anche dei vecchi che dicono: - Non mi mandate all'ospedale di Stato. Ora che hanno eliminato i deboli di mente, sarà il turno dei vecchi, altre bocche inutili -.
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Se gli abitanti del luogo sapevano tante cose di Hadamar, si può dubitare che anche gli abitanti di Bergen, Dachau, Struthof e Birkenau sapevano qualcosa di quel che succedeva accanto a loro, nei campi di concentramento di Belsen, Dachau, Natzweiler e Auschwitz? Lo stesso Höss aveva detto, a proposito di Auschwitz, che «l'odore nauseabondo delle continue combustioni di corpi umani permeava l'intera zona, e tutta la gente che abitava nei dintorni sapeva che al campo di concentramento si stava facendo lo sterminio ».
Giorno dopo giorno treni carichi di vittime viaggiavano in carri bestiame su tutto il sistema ferroviario del Reich, diretti ai centri di sterminio. Sono stati visti da centinaia di ferrovieri che sapevano donde venivano e dove andavano. Quali che siano gli orrori che rimasero nascosti dietro le mura dei campi, cose come queste avvenivano alla luce del sole, e tutti quei tedeschi che avevano occhi per vedere e orecchie per sentire non possono aver avuto dubbi circa i delitti che, per tutto il paese, si compivano in loro nome.

Citazione inserita il 13/10/2025
Categoria: NARRATIVA




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