Bostro-X
(citazione senza fonte)
Ieri sera (30 settembre) guardavo Il Mondo con gli occhi di Overland su Rai 5. Non mi piace molto, lo dico da subito: passi pure le riprese che sembrano spesso girate negli anni '80; ciò che meno più piace invece è Filippo Tenti stesso, così elaborato, così posato, così costruito, così noioso. Quando narra qualcosa mi viene l'angoscia, sembra sempre che stia leggendo un da un testo e non solo, un testo mai letto prima. Le sue riflessioni inoltre sono scontatissime, un pout pourri di banalità sul viaggiare, un misto di frasi che potrebbero trovare posto in una serie speciale "Il Viaggio" dei Baci Perugina. Sempre diligentemente perfettino, sempre evanescentemente sorridente, sempre correttamente meravigliato, alla faccia degli avverbi mai sufficienti. Appena apre la bocca sei invaso da una valanga di banalità in frasi fatte, pronunciate con un tono estasiato che ricalca la stessa banalità dei contenuti.
L'unica cosa che salva la trasmissione sono i paesi che attraversa, ovviamente.
Ieri sera erano in Afghanistan e a questo punto non posso più dire che probabilmente lo riguarderò perché mi sembrava una pantomima della famosa punta di "Mistero" dove Giacobbo mostrava il draghetto nella bottiglia di vetro intervistando biologi e naturalisti che sostanzialmente gli davano del cretino e tra un'intervista e l'altra lui insisteva "Il mistero resta aperto" o similaria, nonostante l'assurdità di tutta la vicenda.
Ieri sera era uguale: Tenti parlava del senso di libertà in Afghanistan grazie al fatto che finalmente attraversava un periodo senza guerre, e nel mentre mostrava un giardino pubblico diviso in due da una grossa rete verde tipo quelle da orto, per dividere la zona dei maschi dalla zona delle femmine. Passeggiava per le vie di Kabul sorridente sentendosi tranquillo e accettato mentre attorno non tanto gli sguardi, bensì i Kalashnikov che comparivano saltuariamente, attestassero tutt'altra situazione. Sussurra dolcemente di una "poca presenza femminile" mentre un filmato mostra una via ben frequentata da afghani maschi tra i quali spicca qualche burqa azzurrino (questo sarebbe il "poca": una donna riconoscibile solo perché sembra il sacco della plastica per la differenziata) e mentre questa "poca" presenza sia presentata come l'unico punto "un po' discutibile", subito dopo dà voce a una sua "amica" che narra come le donne siano state estromesse da scuole, lavori, istruzione, svaghi, attività pubbliche e suolo pubblico a abbiano problemi di sicurezza. Si arriva al parossismo del minareto di Jam dove si sottolinea come gli americani avessero bombardato la zona circostante senza motivo, quando poco prima ha detto che è zona ancora fortemente talebana vietata ai turisti occidentali per questioni di sicurezza e indica pure i talebani armati fino ai denti a guardia del minareto. Parla di quanto sia sicuro e tranquillo, tant'è che gli viene d'obbligo dato un capo talebano di sicurezza armato con kalashnikov e pistola e con gilet tattico con radio e caricatori che pare un SAS, ma la cui arma più valida (viene detto - e finché vale) è la sua fama.
Si arriva alla parodia quanto viene intervistato il solito giornalista italiano che a guardarlo si intuisce subito sia il tipico komunista, il quale da un lato cita i talebani con "liberatori", dall'altro per sottolineare la cosa dice che quando assediarono Kabul in realtà non volevano conquistarla, solo che la fuga dell'allora presidente li colse di sorpresa e allora, già che erano già lì... e non pensate che stia esagerando perché proprio così si è espresso! Del resto è presente in tutti i manuali di tattica militare (i talebani sono "geni di tattica militare", sempre secondo il grand'uomo) è scritto che un assedio lo si fa "così, tanto per", assolutamente NO però per conquistare il luogo assediato nei confronti del quale il participio passato è dunque un errore semantico. Si assedia tanto per fare, poi si torna a casa a bastonare le mogli.
Siamo così vogliosi di darci a bere il cognac della retorica per affogare i ricordi di impiccagioni, decapitazioni, lapidazioni pubbliche, tagli di mani, sequestri e sparizioni, torture e menomazioni, distruzione di libri e strumenti musicali, oscuramento di internet e reti cellulari e telefoniche e via dicendo per restare nel generico, senza cadere nel particolare ovvero droga, terrorismo internazionale e via dicendo, per non parlare dei famosi Buddha di Bamiyan che, tra parentesi, il Tenti cita solo un secondo e in sordina e, sempre tra parentesi, altri reperti storici e archeologici meno noti distrutti quando non immessi nel mercato nero... ma anche restando sul generico per non citare direttamente le donne che, quando andava bene, erano fustigate e messe in cella o in casa con qualche marito-padrone che aveva pagato per averle, mentre quando andava male venivano sotterrate fino a sopra le tette (non si tirano sassi al seno, l'ha detto Maometto!) e pian piano ammazzate a pietrate che quando morivano era per shock perché le ossa del cranio si erano distrutte e il cervello collassava, la faccia simile a una gelatina ma nascosta da un telo perché pare male sia scoperta anche mentre viene ammazzata... veramente vogliamo dimenticare tutto questo, compreso il mercato di donne come prostitute per i ricchi dei paesi arabi ricchi o i poveri ma amici di qualche capo locale? Sorvolando, poi, su moltissimi di questi matrimoni che dalle nostre parti acquistano il nome di "pedofilia", peraltro spesso riguardanti imam o capi locali o militari la cui età era, rispetto a quelle piccole spose, ben oltre la classificazione di "nonno".
Dai Filippo santo dio taci un po' così fai più bella figura e in primis comunque ne guadagna il programma.
La "sconfitta" degli americani, la chiama: partiamo dal presupposto che non era una guerra di conquista. Se avessero voluto conquistare il territorio l'avrebbero fatto. Erano un guerra a un gruppo ben preciso e in merito al quale voglio raccontare una cosa. Quando questa guerra finì la prima volta e fu dato il comando a Karzai già da un po' dai satelliti si potevano vedere le luci riapparire in Afghanistan, che prima sembrava invece un mare di notte, e aprivano locali di vestiti, partivano alla grande i negozi di strumenti musicali, le librerie e in massa le scuole. Un bel giorno in un sito heavy metal lessi che si era appena concluso il PRIMO FESTIVAL HEAVY METAL in Afghanistan! Si, avete letto bene: in un paese in cui fino a prima degli americani non potevi suonare neanche il triangolo per indicare che la cena era pronta, si poteva ora suonare persino la musica di Al-Shaitan. Cominciai a sondare il web e trovai un sacco di stazioni radio in streaming dell'Afghanistan, da Kabul o Herat o altri posti, la maggior parte di musica tradizionale ma ce n'era una di heavy metal che era fantastica! Mi faceva specie che si passasse dal tradizionale al metal senza l'intermediazione del pop o del rock classico, certo il metal è forse un po' più facile (distorsori e urla coprono più facilmente gli errori) ma più probabilmente era il segno di una frustrazione sputata fuori in Drop-D, di una rabbia che si poteva finalmente urlare.
Questi erano i fatti. Che poi gli americani avessero interessi è una cosa tanto banale che mi sconvolgo quando viene tirata fuori come fosse qualcosa di nascosto. Ma se un interesse poté portare le donne non solo ad iscriversi all'università ma anche più semplicemente a poter uscire di casa, e i ragazzi a sbraitare con il Boss Metal Zone, be ragazzi miei questi sono fatti contro cui tutte le teorie cozzano e di fronte ai quali le ricostruzioni storiche a priori sembrano tanto quelli che a un brutto lavoro di altri concluso dicono "Io lo sapevo che non andava fatto così". L'assicurazione è sempre soldi buttati se non si fanno incidenti ma su quel "se" che caratterizza separati momenti temporali della frase si gioca la partita.
Mavacagare Overland!
Citazione inserita il 01/10/2025
Categoria: BOSTRO
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