sab 25/10/2025 | RSS | Menu

Gontran de Poncins

Kabloona

Le lingue primitive hanno una franchezza che è sparita da tempo dalla terminologia sottile e metaforica del discorso civilizzato. La parola eschimese per vescovo, ad esempio, è ri-oo-mata, «l’uomo che pensa»; la parola per orso polare è tara-i-tua-luk, «colui che è senza ombra» (ma l’orso polare è chiamato anche «l’eterno vagabondo»). Nel loro modo di parlare c’è una specie di poesia concreta molto commovente. Di conseguenza mi-kse, la parola per «realtà», è traducibile letteralmente come «la cosa girata verso di te». Quando un oggetto geme nel vento si dice che «digrigna i denti». Se due persone hanno litigato si dice che «sono alla deriva» e se una persona non ti ha capito, si dice che «l’hai mancato», sil-la-ko-kto, come se le tue parole fossero una lancia che ha mancato il bersaglio. Le nostre astrazioni blandiscono la mente, ma le loro immagini concrete vanno dritte ai sensi e solleticano il palato, l’odorato e la vista.

Citazione inserita il 24/10/2024
Categoria: NARRATIVA




© il sommo Bostro-X - www.BOSTRO.net

Questo sito l'ho realizzato io e quindi è proprietà intellettuale mia e non ne concedo alcuna autorizzazione.
Visitando il sito si sottintende la presa visione della Privacy policy
CONTATTI: info[at]bostro.net

Aggiornamenti via feed RSS | Torna in cima