Nell'Australia aborigena ci sono regole precise per tornare indietro, o meglio per arrivare cantando al luogo cui appartieni: il luogo del tuo concepimento, il posto dove è custodito il tuo Ouringa.
Solo allora puoi diventare - o ridiventare - l'Antenato. é un concetto abbastanza simile al misterioso detto di Eraclito: «I mortali e gli immortali, vivi nella morte, morti nella vita degli altri».
Limpy ci precedeva zoppicando. Noi lo seguivamo in punta di piedi. Il cielo era incandescente, e ombre nette cadevano di traverso sul sentiero. Un rigagnolo gocciolava giù per il dirupo.
«Il posto dei tjuùnga è lassù! » disse Limpy sottovoce, indicando una fessura scura sopra le nostre teste.
In una radura c'erano tre letti da ospedale, con la rete metallica e senza materasso, e sopra erano distesi i tre uomini moribondi. Erano quasi degli scheletri, e avevano perso barba e capelli. Uno era abbastanza in forze per sollevare un braccio, un altro per dire qualche parola. Quando sentirono chi era Limpy, tutti e tre sorrisero di cuore con lo stesso sorriso sdentato.
Arkady li stava a guardare con le braccia conserte.
«Non sono meravigliosi?» bisbigliò Marian prendendomi la mano e stringendola.
Sì. Stavano bene. Sapevano dove stavano andando, e sorridevano alla morte sotto l'ombra di un eucalipto.
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