Una volta, durante la lezione, ci ordinarono di aprire il libro di testo alla pagina con il ritratto di Postysev e di strapparla: Postysev si era rivelato un nemico del popolo. E lo fucilarono, anche se ci aveva donato l'abete.
Per i nostri cervelli di bambini fu uno shock, ma non ci diedero neanche il tempo di raccapezzarci, ne fecero subito un sistema, qualcosa di normale e consueto.
Un giorno ordinavano di strappare nuove pagine, un altro di cancellare ben bene con l'inchiostro delle righe e dei nomi. Rovinare i libri di scuola era perfino divertente, la cosa piacque a tutti da morire.
Una volta, a lezione, d'improvviso si spalancò la porta dell'aula, entrarono agitatissimi il direttore, il suo vice e il responsabile della cellula del partito, e ordinarono: « Quaderni sui banchi! ».
Sulle copertine dei quaderni era stampato per bellezza un mazzo di fiori. Tutti i quaderni con quei fiori furono immediatamente ritirati e portati nel locale caldaie, dove vennero bruciati nel focolare.
Risultò che tra i fiori era stata scoperta una corona zarista mimetizzata. E si diceva che per quel maledetto quaderno molte persone erano state arrestate, ed erano scomparse chissà dove.
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