Per tacere della mia famiglia che subito pensa che io sia ammalata, mi fa ingoiare pillole per il mal di testa e tavolette per i nervi, mi tasta il collo e la fronte per sentire se ho febbre, si informa delle mie evacuazioni e critica il mio cattivo umore. Non lo sopporto; quando si occupano di me in questo modo, divento prima impertinente, poi triste e infine rovescio un'altra volta il mio cuore, volgendo in fuori il lato cattivo, in dentro il lato buono, e cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se... se non ci fossero altri uomini al mondo.
La tua Anna
Lettera a Kitty, Diario di Anna Frank.
Con queste parole, scritte il 1° agosto 1944, termina il suo diario.
Punto.
Poi non c'è niente.
Punto, e il buio.
Il 4 agosto l'irruzione dei nazisti, il 6 settembre l'arrivo ad Auschwitz, infine il trasferimento a Bergen-Belsen dove morì di tifo alla veneranda età di 16 anni, forse febbraio o marzo 1945.
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