Eroico BIKER senza frontiere.
Jared Diamond
Armi, acciaio e malattie
Nelle guerre fino alla seconda mondiale, le epidemie facevano molte più vittime delle armi, e le cronache che esaltano la strategia dei grandi generali dimenticano una verità ben poco lusinghiera: gli eserciti vincitori non erano sempre quelli meglio armati e con i migliori strateghi, ma spesso quelli che diffondevano le peggiori malattie con cui infettare il nemico.
L'esempio più tristemente famoso viene dalla conquista dell'America seguita al viaggio di Colombo del 1492. Gli indiani che caddero sotto le armi dei feroci conquistadores furono molto meno di quelli che rimasero vittime degli altrettanto feroci bacilli spagnoli. Perché la storia è così sbilanciata a favore degli europei? Perché nessun germe portato dagli indiani sterminò gli invasori, arrivò in Europa e spazzò via il 95 per cento dei bianchi? [...]
Gli scavi archeologici e un esame più attento dei resoconti dei primi esploratori ci permettono di stimare il numero dei nativi [presenti nelle Americhe al momento dell'arrivo degli europei] in circa 20 milioni. Nel complesso del Nuovo Mondo, nei due secoli successivi al 1492, la popolazione indigena scomparve per il 95 per cento.
I killer più efficaci furono i germi portati degli europei, ai quali i nativi non erano mai stati esposti, e ai quali non avevano resistenze di tipo immunitario o genetico. Vaiolo, morbillo, influenza e tifo si alternarono dapprima come cause principali di morte; poi arrivarono i rinforzi: difterite, malaria, orecchioni, pertosse, peste, tubercolosi e febbre gialla. In innumerevoli casi il ruolo dei bianchi fu solo quello di testimoni oculari della tragedia. [...]
Mentre una dozzina di malattie letali giungeva in America dal Vecchio Mondo, praticamente nessuna compiva il percorso inverso. L'unica possibile eccezione è la sifilide, la cui zona d'origine non è ancora stata stabilita con certezza. [...]
Non c'è dubbio che gli europei si ritrovarono con vantaggi di tipo militare, tecnologico e politico rispetto alle popolazioni da loro soggiogate. Ma questo non basta a spiegare perché intere società furono sopraffatte da pochi coloni, come accadde nelle Americhe. Ciò non sarebbe successo senza il dono sinistro che l'Europa fece agli altri continenti: i microbi, dovuti alla sua lunga storia di intimità con gli animali domestici.
L'esempio più tristemente famoso viene dalla conquista dell'America seguita al viaggio di Colombo del 1492. Gli indiani che caddero sotto le armi dei feroci conquistadores furono molto meno di quelli che rimasero vittime degli altrettanto feroci bacilli spagnoli. Perché la storia è così sbilanciata a favore degli europei? Perché nessun germe portato dagli indiani sterminò gli invasori, arrivò in Europa e spazzò via il 95 per cento dei bianchi? [...]
Gli scavi archeologici e un esame più attento dei resoconti dei primi esploratori ci permettono di stimare il numero dei nativi [presenti nelle Americhe al momento dell'arrivo degli europei] in circa 20 milioni. Nel complesso del Nuovo Mondo, nei due secoli successivi al 1492, la popolazione indigena scomparve per il 95 per cento.
I killer più efficaci furono i germi portati degli europei, ai quali i nativi non erano mai stati esposti, e ai quali non avevano resistenze di tipo immunitario o genetico. Vaiolo, morbillo, influenza e tifo si alternarono dapprima come cause principali di morte; poi arrivarono i rinforzi: difterite, malaria, orecchioni, pertosse, peste, tubercolosi e febbre gialla. In innumerevoli casi il ruolo dei bianchi fu solo quello di testimoni oculari della tragedia. [...]
Mentre una dozzina di malattie letali giungeva in America dal Vecchio Mondo, praticamente nessuna compiva il percorso inverso. L'unica possibile eccezione è la sifilide, la cui zona d'origine non è ancora stata stabilita con certezza. [...]
Non c'è dubbio che gli europei si ritrovarono con vantaggi di tipo militare, tecnologico e politico rispetto alle popolazioni da loro soggiogate. Ma questo non basta a spiegare perché intere società furono sopraffatte da pochi coloni, come accadde nelle Americhe. Ciò non sarebbe successo senza il dono sinistro che l'Europa fece agli altri continenti: i microbi, dovuti alla sua lunga storia di intimità con gli animali domestici.
COMMENTO ALLA CITAZIONE:
Sottolineo che questo discorso di Diamond è una mera constatazione che non ha lo scopo, che talvolta leggo attribuitogli nell'ignorante Internet, di sminuire la violenza dell'invasione delle americhe, bensì ha lo scopo di far emergere la enormità della trasmissione dei microbi dall'Europa ai territori incontaminati invasi, paragonandolo a quanto è avvenuto con percorso contrario, in realtà quasi nullo, e il tutto allo scopo di indagare il perché di questo sbilanciamento, le sue cause (l'allevamento, la disponibilità di animali allevabili, il territorio, ecc.) e le sue implicazioni (strutturazione in società di tipo strutturato con una tecnologia particolarmente avanzata). Le malattie come causa dell'acciaio e conseguentemente delle armi.
Citazione inserita il 10/05/2019
Categoria: SCIENZE
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- Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni (stato: Libro finito)
- Collasso. Come le societą scelgono di morire o vivere (stato: Giacente in deposito)
- Il mondo fino a ieri. Che cosa possiamo imparare dalle societą tradizionali? (stato: Libro finito)
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