Detesto in Gesù tutto ciò che è sermone, morale, concetto e certezza. [...] Amo in lui gli istanti d'incertezza e di rimpianto - i momenti davvero tragici della sua esistenza, che comunque non mi sembrano neppure i più interessanti né i più dolorosi in assoluto. Perché se si potesse misurare la sofferenza, quanti non avrebbero più diritto di lui a ritenersi figli di Dio! Non tutti i suoi figli muoiono per forza sulla croce, in una morte geometrica e verticale.
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