
Eroico BIKER senza frontiere.
Per coloro che non lo sanno, Slim Dusty è il più grande bardo contemporaneo dell'Australia. Quasi tutti i miei amici fanno dello spirito quando lo ascolto, ma è perché non sono mai stati al rodeo di Mount Isa. Bisogna essere stati a questa tipica cerimonia dell'entroterra australiano, essersi svegliati alle quattro di mattina al suono della voce di Slim che dagli altoparlanti cerca di scuoterti da un sonno appesantito dall'alcol e pingerti a fare le cose importanti nella vita, come andare a cavallo, badare al bestiame e bere; avergli sentito cantare per una settimana intera le sue nenie sentimentali; essere scesi al pub del luogo, detto "la fossa dei serpenti", a bere con gli amici; e aver ballato al suono metallico della chitarra di qualche cowboy e della sua sgargiante e infiochettata cowgirl che suonano l'Urandangi Dandy; e poi, meraviglia delle meraviglie, essersi trovati a far parte del pubblico completamente ubriaco, l'ultima sera del rodeo, quando Slim appare in carne e ossa, con un cappello vistoso in testa, la camicia di seta viola, accompagnato da un gruppo che sorprendentemente sa suonare bene, e aver cantato, con le lacrime agli occhi che ti cadono nella birra "A tall dark man in the saddle" - ecco, solo dopo aver provato tutto questo si può capire fino in fondo la grande forma emotiva di questo poeta del "bush".
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