
Eroico BIKER senza frontiere.
E' ovvio, non si può negare o fermare la corsa verso la morte e il suo logorio infinito, questo lo sapevo. Ma la rassegnazione filosofica non aiuta, quando le articolazioni si bloccano senza motivo, i crampi contraggono i muscoli, le valvole affermano il loro diritto di aprirsi e chiudersi a loro piacimento, le pompe funzionano male, quando funzionano, e l'interno e meraviglioso congegno della vita, che per sette decenni ha funzionato alla perfezione senza farsi notare, ora chiede manutenzione e supervisione, e minaccia di impazzire. E nel frattempo la moto è in forma smagliante e si prende gioco di me.
Certe volte mi sento come una vecchia fabbrica, segnata e rattoppata dalle saldature, che sputa vapore e fumo da tubi e guarnizioni squarciate, e trascorre i suoi ultimi giorni gocciolando e cigolando per la ruggine, in attesa della demolizione. Beh, almeno una fabbrica produce qualcosa. Sono ben lontano dal pensiero di scivolare dolcemente nella notte eterna, anzi, l'idea mi fa giustamente rabbia, ma devo anche ammettere che sono fortunato. Ho dei coetanei che invidiano la mia salute ed è vero che tutte le mie parti vitali fanno il loro lavoro senza mostrare segni di cedimento. Se mi concentro e faccio uno sforzo può darsi che riesca persino a riportare il mio orologio biologico indietro di un anno o due. Vorrei poter dire lo stesso della razza umana.
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