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Elon Musk e i soliti saccenti online

Categoria: PENSIERI

KEYWORDS: go | influencers | informatica | scacchi | scienza | xiangqi |
Inserito in DATA: 29/05/2024 | Vai ai COMMENTI
Recentemente Musk ha fatto una delle sue sparate, questa volta dicendo che gli scacchi sono semplici e il mondo dei fan di influencer di scacchi - e gli influencer stessi - sono ovviamente esplosi dicendo che è un povero scemo. E' così? Musk è scemo? Gli scacchi sono la cosa più complessa che esiste? Tutto è nato da un tweet (come si chiamano ora i post su "X"?) in cui, rispondendo a un utente che gli ha parlato del Numero di Shannon (numero che calcolerebbe le possibili totali partite di scacchi), Musk risponde (sottolineo nuovamente; in un tweet!): "Gli scacchi sono un gioco semplice. Comprensbile quando dovevamo giocare con gli scoiattoli e le pietre, ma ormai abbiamo i computer".
La incredibile altezzosità degli scacchisti mi sta facendo andare fuori dai gangheri e mi fa venire voglia di buttare all'aria ogni scacchiera che incontro, maledetto il momento che mi sono rivolto al web per imparare. Sono arroganti, boriosi, altezzosi, superbi, presuntuosi e tronfi. Considerano gli scacchi una vetta dell'intelletto e sia ciò vero o non vero non c'entra nulla perché in realtà questa è solo una scusa per glorificare se stessi. Ti dicono che giocano a scacchi come se ti dicessero che hanno compreso le equazioni di dilatazione temporale della relatività, ti dicono che giocano a scacchi e per questo loro sono superiori, ti sfoggiano il loro ELO come fosse il risultato di un test di intelligenza. La maggior parte delle volte sono analfabeti, ignoranti, e ripiegati nel loro mondo dove unicamente giocano a scacchi.
Musk è uno scemo, dunque? Musk ha per la prima volta dato vita a razzi riutilizzabili e ad atterraggio verticale, non mi pare sia poco visto quanto ha rinnovato i viaggi spaziali, Neuralink sta facendo passi da gigante per aiutare persone che non possono muovere un dito, ha fondato Paypal, ha fondato OpenAI che poi ha creato ChatGPT, la Tesla non parliamone, io di Musk non riderei tanto. Fa uscite strampalate sicuramente ma è marketing, come i video youtube col titolo tendenzioso (che negli scacchi è un tema tipico) e direi che la tattica in entrambi i casi funziona. Per quanto riguarda la scacchi, ci sono stati molti critici famosi, uno su tutti Albert Einstein.
Nell'introduzione alla biografia del suo amico e campione del mondo di scacchi Emmanuel Lasker, Einstein scrisse a proposito di questo gioco: "Confesso che i contrasti di forze e lo spirito di competizione mi hanno sempre ripugnato, anche se sotto la forma di un gioco mentale". Einstein era dispiaciuto che Lasker avesse deciso di mettere in secondo piano il suo genio matematico per dedicarsi invece agli scacchi, un gioco che richiudono il cervello in un ragionamento sostanzialmente ricorsivo e che non serve a nulla, concludendo che sotto questo aspetto la personalità di Lasker andava definita come "tragica", e ricordo che il "tragico" è quella storia che finisce male, quando il protagonista perde tutto e/o muore. Nella tragedia, il protagonista perde. "Gli scacchi erano per lui più professione che scopo vero della vita. La sua vera aspirazione era diretta alla comprensione scientifica e a quella bellezza che è propria delle creazioni logiche. L'esistenza materiale e l'indipendenza di Spinoza si basavano sul levigare delle lenti; analogo era il ruolo degli scacchi nella vita di Lasker. A Spinoza però era toccata la sorte migliore, poiché la sua occupazione lasciava lo spirito libero e disimpegnato, mentre il gioco degli scacchi trattiene chi ne è campione entro i suoi vincoli, incatena lo spirito e lo plasma in forma determinata, cosicché la libertà interiore e l'imparzialità dell'uomo, anche il più forte, deve soffrirne".
Per quanto riguarda la "semplicità" degli scacchi è un concetto che va relativizzato, infatti sono definibili semplici perché hanno regole piuttosto strutturate ma limitate ed è il motivo per cui sono sempre stati interessanti per la ricerca in informatica è perché "facilmente" riproducibili a livello matematico e sotto questo aspetto il gioco degli scacchi è dunque sicuramente "semplice"; è semplice come formulazione, ciò non toglie che sia complesso da giocare. Anche l'aritmetica è semplice come strutturazione ma imparare le tabelline non vuol dire che 47^853 sia un'operazione fattibile a mente in due o tre secondi. Se tutti conosciamo l'aritmetica mi spiegate perché servono le calcolatrici? E perché allora non passiamo direttamente a un sistema esadecimale per fare i conti, visto che basta la base per padroneggiare un intero sistema? Il sistema binario è ancora più semplice, ma volete provare a tradurre la Divina Commedia in binario?
Il Go cinese/giapponese ha ben 361 posizioni di apertura (la prima mossa, effettuata con la prima prima pietra nera) praticamente coincidente col numero di intersezioni sul Goban poiché la pietre si aggiungono, non sono già tutte lì come negli scacchi. Ripeto: trecentosessantuno! Ha un totale di mosse praticamente incalcolabile, si stima siamo superiori a 10^700 mentre negli scacchi è stimato in 10^123 (detto appunto "numero di Shannon" da colui che le ha calcolate con rigore matematico, Claude Shannon). Il Go ha regole non proprio deterministiche tant'è che a volte puoi tranquillamente abbandonare un'area dove c'è un attacco in corso per cominciare a giocare da un'altra parte. E' un gioco in cui la vittoria si scopre a volte solo alla fine e in cui la partita si conclude quando entrambi i giocatori pattano, non c'è alcuno scacco matto. Allo stesso tempo, le pietre sono tutte uguali, appoggiano qui o là e l'unica cosa che non puoi fare è suicidarle; non è come negli scacchi dove il cavallo fa un movimento, l'alfiere un altro, la torre un altro ancora, il pedone muove in un senso e mangia in un altro e via dicendo. Sotto questo aspetto, il Go è decisamente più semplice da imparare negli scacchi: allora perché gli scacchisti non sono geni del Go? Anzi, perché qualunque persone non è brava a Go?
Se provi a giocare a Go comincerai sicuramente a patire uno straniamento perché non è come negli scacchi in cui se non sai cominci a subire attacchi o li concedi con mosse errate, non metti veri e propri pezzi in presa, il Go non ha trappole in apertura da memorizzare né schemi di finali né tablebases né veri e propri patterns. Nel Go non ci sono gli schemi "forzanti" e la tua prima mossa può essere qualunque, e qualunque può essere la risposta del bianco. Nel Go ti ritrovi letteralmente in un bosco oscuro e sconosciuto e a volte la "prossima mossa" è frutto per la maggior parte di intuizione o anche fantasia per non dire caso, più che di combinazioni forzanti o meno come avviene negli scacchi.
Un gioco così è incredibilmente più complesso da realizzare a livello matematico-informatico tant'è che solo recentemente un computer ha battuto il campione di Go e l'esperimento è stato comunque anche un po' criticato per alcuni assunti; sotto questi aspetti il Go è incredibilmente più simile a come ragiona la mente umana di quanto lo sono gli scacchi.
Se invece prendiamo lo Xiangqi - tanto per restare nel mondo degli scacchi - e verifichiamo il numero di possibili prime mosse in apertura scopriamo che mentre negli scacchi sono 20 (8x2 per i pedoni che possono effettuare due mosse ciascuno, più i due cavalli), nel suo cugino cinese le prime mosse sono ben 62 date da pedoni, cavalli, elefanti, cannoni, consiglieri e imperatore. Solo in apertura! Non ho trovato invece informazioni sulle possibile mosse totali ma probabilmente sono troppo difficili da calcolare per via dell'estrema complessità del movimento dei pezzi data ad esempio dal fatto che i pezzi non possono saltare, o che i cannoni possono saltare solo se catturano, o che il re e i consiglieri che non possono uscire dal palazzo; sono movimenti che cambiano continuamente nel corso della partita e forse per questo il calcolo non viene fatto, ma forse anche perché ai cinesi non frega più di tanto; che il loro sentimento di questo gioco è ben diverso dall'inflessibilità intellettuale tipica in Occidente, dalla razionalizzazione che dobbiamo applicare ad ogni cosa.
Come poi non pensare allo Shogi? Avete mai provato a studiarlo? Persino Tana degli Scacchi, personaggio piuttosto strano e a mio avviso inquietante ma molto bravo, appassionatissimo di giochi da tavolo, ammette che le sue regole sono incredibilmente complesse. Se per imparare il Go vi basta una paginetta Wikipedia riassunta da ChatGPT, per lo Shogi vi serve un libro solo per imparare le basi.
Per concludere: anche solo esaminando a livello superficiale questi tre giochi scopriamo che gli scacchi sono forse quelli più deterministici e rigorosi ovvero facilmente matematizzabili, informatizzabili; sotto questo aspetto, si può dunque dire che sono i più facili. Musk ha tolto il "più".
Quindi Musk non ha proprio sparato una cazzata, diciamo che al solito l'ha esposta in maniera un po' da cazzone!
Io prima di sparare un giudizio su una persona così ci penserei veramente "il-numero-di-Shannon" volte...
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