Sembra di leggere un romanzo tanto è scritto bene e con semplicità, ma in realtà assimiliamo nozioni di etologia animale, metodologie e progressi scientifici, scoperte, indagini, interpretazioni, perché la Buoninconti non ci spiega solo le forme comunicative tra animali impensabili, ma evidenzia anche come siamo arrivati a comprenderle, dandoci informazioni di progresso scientifico ma senza mai cadere nello scontato. Sotto questo aspetto vorrei tornare al nostro Sgobba perché è proprio col confronto con un testo di divulgazione scientifica come questo che emerge ancora più quanto il filosofo sia furbo e tendenzioso nel suo discorrere. La Buoninconti ci spiega tutto anche tentando di farci capire quanto la conoscenza scientifica sia aumentata, quanto è importante che aumenti, quali benefici può dare a noi (il soggetto) e agli animali (l'oggetto), e quanto ancora c'è da fare. Sicuramente quest'ultimo punto sarebbe la ignoranza di Sgobba però, come dicevo, qui definita chiaramente a partire dalla conoscenza e infatti, sotto questo aspetto, di ignoranza la Buoninconti non parla perché non ha senso! Tutto qui. La conoscenza è un fatto, non l'ignoranza; l'ampiezza della conoscenza è importante, non l'ignoranza che resta o ne deriva. In questo libro troviamo cose, non teorie, fatti e non parole.

Sappiate che probabilmente non le piacciono i felini perché di gatti, linci, tigri, puma, leoni, non c'è quasi traccia. Ci ho pensato qualche giorno fa perché ero in una trattoria e c'era un gatto socievole che continuava a strofinarmi la fronte e le guance addosso, so che lo fanno per marcarti ma allo stesso tempo è una forma per comunicare la propria accettazione della tua presenza; più che il cane, la comunicazione del gatto con l'umano è a mio avviso molto interessante poiché il gatto continua a rimanere un animale indipendente, cacciatore, ancora simile alla sua origine selvatica e il fatto che attui questa accettazione dell'umano e la sua convivenza con lui, oltre a determinati comportamenti atti ad esprimere il proprio senso di fiducia e di protezione, mi hanno lasciato un po' amareggiato. Certo è che lei non prende in considerazione neanche i tanto sbandierati cani, probabilmente la bibliografia in merito è già abbastanza diffusa, persino troppo, e si rivolge ad animali in cui la comunicazione è particolare e caratteristica e meno appariscente.