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Cose che non si vorrebbero mai leggere

Categoria: MOTO

KEYWORDS: moto | ricordi | viaggi |
Inserito in DATA: 09/08/2010 | Vai ai COMMENTI
Il mondo delle moto è un mondo strano.

Questa epoca ci ha regalato internet, i forum, i blog, il social network.

Al 80%, a mio parere, è un mondo che comprende tante cose inutili, tante puttanate.

Ma, appunto, non è tutto così. Una parte di questo mondo è fantastica. E' una parte che espone anime, spiriti, persone che vogliono farsi conoscere non per dimostrare qualcosa, ma soltato per condividere qualcosa.

Non sono in gara con nessuno, non hanno nel sangue solo la competizione, non cercano solo lo "strano" o l'originalità sfrenata. Vogliono condividere le loro esperienze, le loro avventure, anche, si, le loro passioni. Non se ne vergognano.

Può sembrare strano, ma questo mondo pieno di autobiografie intercorrelate è l'espressione più bella di internet. Ed è un gran passo in avanti per ciò che racchiudiamo nella miriade di significato presenti nel termine CULTURA.

Ero sempre stato scettico di fronte ad Internet: la chat, e simili, creava amicizie fasulle. Non le ho mai più frequentate, dopo i primi infruttuosi tentativi.

Tutto è cambiato quando ho comprato la moto. Cercando notizie tecniche per imparare a conoscerla meglio, mi sono nel tempo imbattuto in "comunità" dalle quali sono sorte vere amicizie, e tante avventure.

Ma non solo: ci sono siti in cui si trovano informazioni e resoconti di viaggio fantastici, pubblicati a volte si anche per interesse personale, ma molte volte per il semplice gusto di raccontare, mostrare, condividere.

Uno di questi siti è ADVrider.com, un enorme insieme di notizie relative al mondo motociclistico internazionale. La sua sezione Viaggi è impressionante.

E' tramite questo forum che avevo scoperto il sito ADVfactory.com, creato da due amici Polacchi, Sambor e Izi, esperti viaggiatori, amanti dei viaggi avventurosi, della moto, della natura, delle società. Non si tiravano indietro di fronte a niente; lasciavano sempre una porta aperta al prossimo, arrivando persino a fare un viaggio che li portò a varcare i confini Afghani, disposti a capire che le persone che abitavano quella regione erano veramente i sanguinari Talebani che nell'immaginario collettivo hanno preso il sopravvento.

Ed ovviamente, ciò che trovarono fu invece un paese immenso, bellissimo, abitato da persone splendide, gentili, ospitali all'inverosimile.

Leggere un report come Afghanistan ride. How to enter, survive and return in one piece è per me un po' la realizzazione dei miei sogni motociclistici. Sapere che loro l'hanno fatto, soddisfa un po' anche me. E il modo in cui lo raccontano, le foto, i volti, tutto mi diventa famigliare. Tra le righe si legge la passione di condividere le proprie emozioni, quando queste diventano troppo grandi, e quando queste sono una testimonianza a favore dell'umanità stessa.

Storie come queste superano i limiti del chiacchericcio dei Mass Media, dei telegiornali, dei vari "Porta a Porta" o "Matrix" o cazzate simili.

Queste persone ti diventano famigliari, e penso che se li avessi incrociati per la strada, avrei potuto riconoscergli, e come mi è successo tante volte nel mondo del Motociclismo Avventuroso Cibernetico, penso che dopo 5 minuti saremmo stati seduti al bar a bere una birra assieme, parlandoci come fossimo amici da 20 anni.

Ma il Destino colpisce anche dove (e forse anche troppo spesso) non vorresti mai arrivasse.

Avevo sentito che era successa una tragedia. Ma oggi ho letto questo comunicato di Sambor, pubblicato alla fine dello stesso racconto del viaggio afghano:

You can see his face on many pics in this thread.
On July 26th 2010 Izi died in fatal accident in Tajikistan after completing his next afghan tour.
He was not only my partner in advfactory.com
He was more than friend. I wish you will meet someone like him in your life.


Mi si è gelato il sangue. Queste due persone, Sambor e Izi, divenute a me così famigliari, anche in questo brutto momento mi sono state famigliari. Mi ha rattristato la notizia, come fosse successa ad una persona che conoscevo.

Riposa in Pace, Izi. Sfortunatamente non credo in alcun tipo di aldilà, ma se per caso c'è, sono sicuro che tu sarai nella sua parte migliore.

Afghanistan ride. How to enter, survive and return in one piece...: il racconto del viaggio in Afghanistan
ADVfactory.com: il sito di Sambor ed Izi
Sambor annuncia la tragedia




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