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La Marmorata Regina e nessuna prova

Categoria: PESCA

KEYWORDS: pesca |
Inserito in DATA: 12/07/2018 | Vai ai COMMENTI
Ho preso un mostro stasera. Un mostro assurdo. Una marmorata di quelle da sogno. Non sono neanche riuscito a dormire per il nervoso, all'una di notte avevo ancora davanti agli occhi la magnifica livrea perfetta di quella trota. Una marmorata regina. Di quelle che si dice che ci sono ma nessuno sa dove. Di quelle che si dice che c'erano e non ci sono più. Di quelle che vedi in alcune foto promozionali del Trentino. Di quelle che quando guardi le alghi trasportate dalla corrente dici "Saranno lì sotto, ma non escono" e lo dici più che con certezza, con speranza, con speranza che qualcosa ci sia ancora. Di quelle che dici "Se c'è, non mangerà mai" e provi lo stesso. Un mostro assurdo che mi ha fatto penare di brutto, con la canna da ultralight tutta piegata che quasi gemeva e poi a sollevare il guadino con due mani perché pesava troppo. Di quelle che pensavo mai avrei preso in tutta la mia vita, e invece l'ho presa con una gommina da 1cm. E con una action cam è un cellulare non sono riuscito a farle neanche una foto dioboiaaaaa
Spero che sia sopravvissuta, non sono riuscito a riossigenarla perché non arrivavo bene all'acqua. Cazzo. Ma 'sti pesci che cazzo hanno che compaiono sempre al momento sbagliato? Io ormai avevo finito sconsolato la mia oretta di pesca senza beccare o vedere nulla e stavo tornando alla macchina per andarmene, ma come al solito mi sono detto "Eh no, devo fare il solito ultimo lancio". Lo faccio sempre, quell'ultimo lancio che se non lo fai poi ti penti, un po' come il famoso ultimo bicchiere "il tapòn" che se con gli amici non lo bevi pare che poi non li rivedrai mai più.
Insomma, tornavo verso l'auto e mi dico "Dai facciamo l'ultimo" in un punto in cui prima avevo visto un pescetto piccolo di circa 15cm. Saranno ormai state quasi le 21. Mi sistemo, riapro la canna e faccio il primo lancio e la camerina che tengo attaccata a tracolla fa il suono che indica che la batteria è finita e si spegne. Tempo fa avevo preso una trotona e non ho video perché non avevo nulla per registrare; allora ho comprato una camera Thieye i60e e la prima volta che sono uscito l'ho dimenticata in auto e ho preso una trota; la volta dopo la accendevo solo quando lanciavo e quando poi mi sono dimenticavo ho preso una trota; questa volta mi sono detto "La avvio subito e la lascio registra così, se prendo un pesce, mi basterà tagliare il pezzo di video della cattura". Ma ormai era più di un'ora che percorrevo il fiume con la camera che registrava e non avevo preso nulla.
Lancio, in recupero compare una troterella piccolina proprio mentre la camera fa il suo suono che indica che si spegne perché la batteria è finita e mi dico "Ma pensa te la coincidenza"... Faccio un altro lancio, lanciavo verso monte a sette o otto metri di distanza e lontana vedo un'ombra grossa spuntare dalle alghe. Rilancio ed è chiaro che non è né un'ombra né un'alga, ma una grossa trota che si gira è incazzosa dà un colpo al mio ondulanto. Monto un rotante diverso perché ormai lei l'ha saggiato: il rotante non lo caga. La studio da dietro i cespugli, per quel poco che posso vedere da quella distanza: sta perlopiù sul fondo. Vuoi che stia mangiando insetti sul fondo? L'ultima volta sullo stesso fiume, seppur in altra zona, avevo preso una magnifica trota Fario e penso che potrei provare proprio con una gomma. Se mangia sul fondo la testa piombata va giusto bene e ho delle gommine bianche di circa 2cm che potrebbero essere perfette, per cui mi sposto per nascondermi e cambio la montatura. Metto la gommina, lancio e la prima volta sbaglio e non riesco a fargliela passare vicino; secondo lancio già meglio ed è palese che la bestia è molto interessata. Ho capito cosa fare, è un lancio difficile perché alla mia sinistra ho un cespuglio e proprio oltre quello devo lanciare per stare vicino all'argine, quindi devo sporgermi molto e lanciare con una mano sola: dovrò sfruttare la flessibilità della mia canna per dare lo slancio all'esca di 2gr. Ci riesco, si libra alta e cade due metri o tre oltre la bestia inabissandosi: ho chiuso subito l'archetto perché devo tendere il filo, c'è corrente e quella larvetta di gomma già torna indietro, sto recuperando e orientando l'esca perché la trota la veda e se ne invaghisca come un uomo comune per una velina superstar. Così accade: vedo la trota voltarsi, muoversi, poi la vedo inarcarsi come se avesse aboccato ma non sento la tirata pazzesca. Solo a fine avventura capisco: non è un'iridea, innanzitutto, molto combattiva; ed è molto grande, enorme, di conseguenza non è così agile come una trota più piccola. Infatti invece della strattonata, vedo la trota che si rivolta incazzosa e SBAMF! La mia canna comincia a piegarsi in maniera esorbitante e a fare forza e devo impugnarla con le due mani per non farmela scappare. Una trazione immane, non veloce e rabbiosa ma lenta e potente. E' una Regina del Fiume! Esercita una resistenza imponente senza essere sguaiata, non si rivolta, non salta, non sculetta, semplicemente... semplicemente tira forte della sua mole. 
Ho una canna da ultralight Nomura Dropshot che mi da tantissime soddisfazioni, massimi 8gr e un monofilo 0,18 però da 7kg. Capisco subito che qui dovrò faticare. Mentre lottavo ho provato a far ripartire la fotocamera ma niente da fare: batteria completamente esaurita.
Nel frattempo valuto la situazione: ho un guadino di quelli tipo racchetta da tennis e manico corto, non so ancora come farò a tirarla su ma nel frattempo non ci penso perché devo gestire la situazione e stancarla per evitare di rompere tutto. Chi cazzo pensava che avrei ferrato una cosa simile? La lotta è durata a lungo: a volte mollava e si avvicinava, poi una volta vicina non rivoltandosi ma semplicemente con un colpo di coda ripartiva e più di una volta mi sono trovato con lei che tirava e io che dovevo mollare la frizione perché non potevo trattenerla.
A un certo punto spostandosi verso l'argine mi ha fatto prendere il filo in un rametta spinoso, in quel momento ho pensato che l'avrei persa perché non potevo più portarmela vicino. Con l'amo senza ardiglione devo sempre tenere bene in tensione la lenza ma lì tenevo in tensione fino al ramo, mentre dal ramo alla trota la tensione diminuiva: mi sono un po' spostato tagliandomi nei rovi e sono riuscito a liberarla ma come l'ho fatto quella è partita e mi tirava e avevo il braccio steso e la frizione chiusa e tirava e tirava. Poi ha mollato.
La recupero stendendomi a terra per riuscire a prenderla col guadino, cosa non facile visto che non ci entrava, era grande oltre il doppio del guadino me era stanca e sono riuscito a farcela entrare. Quando ho provato a sollevare il guadino stando steso con un mano non ce l'ho fatto e ho dovuto usare anche l'altra, tanto pesava.
Era una magnifica ed enorme marmorata. La Regina del Fiume.
Portata a riva attivo il cellulare in fretta e furia, nel frattempo l'ho slamata: attivo la registrazione video frontale col cellulare per potermi poi estrarre il fotogramma mentre la tenevo in mano ma con le mani sporche di muco la registrazione non dev'essere partita, e così l'ho fatta penare per nulla. Dio santo sono demoralizzato e moralmente distrutto! Nello schermo vedevo la registrazione ma non mi sono accorto, dato lo schermo sporco, che non stava registrando un gran cazzo di nulla. L'ho sentita ruttare e sono corso verso l'acqua per liberarla ma sono scivolato e con la terra che c'era non riuscivo a metterla in acqua a mano per ossigenarla, così l'ho semplicemente fatta cadere nell'acqua alta.
Quando è andata in acqua l'ho vista affondare boccheggiando nelle alghe... chissà. Non è stata così tanto tempo fuori dall'acqua ma aveva lottato ed era stanca. Non ho neanche pensato, come un idiota, di metterla nel guadino e calarla in acqua con quello anche se in realtà dove l'avevo presa c'erano rovi e rischiavo di piantarla in una zona di acqua ferma. Il problema è comunque che nel guadino quasi non ci stava! Secondo me si è ripigliata, era grande e forte e sicuramente riossigenare le trote che si liberano fa bene, ma non penso che siano animali così deboli da morire così facilmente. Era grande e forte. Secondo me si è ripresa e ora nuova libera; più che altro lo spero vivamente. Ho un grosso senso di colpa per quella trota.
Non voglio nascondermi dietro a nulla, non voglio fare il santone ecologista del Catch & Release che si crede vero animalista, perché pescare di certo non piace alle trote e dire il contrario è fare lo stronzo ipocrita. Pensare di essere ecologisti infilando un amo in bocca a un pesce, strattonarlo a destra e a sinistra, su e giù, per dieci minuti e con violenza, tenerlo fuori dall'acqua e fargli sentire il suo peso in aria e non nel suo fluido denso, soffocandola e strozzandola con le mani solo per farle una foto, farle venire un infarto per la paura e lo shock di ciò che le è successo... 
No: se si vuole essere veri animalisti, non si pesca e punto.
Tuttavia non l'ho tenuta. Avrei potuto: era stanca e non sarei riuscito ad ossigenarla. Ma non l'ho tenuta. 
In freezer ho cinque trote già da un mese: perché mettercene un'altra? Se si è salvata ora starà nuotando allegra e terrorizzata e io avrò un'altra occasione di pescarla e farle una foto; se non si è salvata con la sua decomposizione nutrirà il fiume. Sono due cose che o alla trota, o al fiume dove vive, saranno di certo utili, più utili che a me se l'avessi messa in freezer.
Negli ultimi tempi vado a infilarmi in situazioni assurde e trovo roba. Ma questa... diocan... La foto l'avrei proprio voluta. Ad occhio tre o quattro chili. Era un mostro, un mostro assurdo. Enorme, e pesantissima. Il guadino l'ho dovuto sollevare con due mani. E la trota... l'ho tenuta in mano quando pensavo che il telefono registrasse e avevo le mani larghe quanto le spalle e non sono di certo un nano, e nonostante tutto tutta la testa e le branchie e tutta la coda fuoriuscivano dalle mie mani. La schiena era enorme, altissima, era una trotona in piena saluta grassa e potente, con una pancia larga e soda.
Una cosa bestiale. Aveva una bocca enorme con la mandibola scolpita e col becco in su come quello dei salmoni, avevi dei denti enormi che quando l'ho slamata (amo senza ardiglione) mi facevano male.
Bestiale.
Mastodontica.
E non ne ho neanche una foto.
Chissà, forse i pescatori non è che siano pallisti, è solo che fare una foto a un pesce che poi rilasci è un casino.
Ti riempi le mani di muco e il touchscreen del cellulare non funziona, lo smerdi, magari lo hai in una busta stagna, è un casino. Se l'ammazzi, le fai la foto dopo e chiuso il capitolo. C'è chi le prende e le appoggia a terra e poi ci mette vicino qualcosa per prendere la misura, ma non mi pare giusto nei confronti della trota appoggiarla a terra.
Di quella gran bestia che non mi stuperai se non ne pescassi mai più di uguali mi sono rimasti, oltre al ricordo, altre cose: il cellulare smerdato, le mani impiastricciate di muco e puzzolenti, il guadino completamente inzaccherato.
Quando mi sono accorto, tornato alla macchina, che il cellulare non aveva ripreso un cazzo quasi mi veniva da piangere. Ho controllato la camera per vedere se magari qualcosa aveva preso anche solo della battaglia: niente da fare. C'erano cinque video da 15 minuti e uno da 8:43 che si fermava proprio mentre mi posizionavo a bordo del fiume. Se non è destino questo.
Se già pensavo di aver preso la mia Moby Dick, spero non sia l'ultima.
Norman Mclean nel suo sublime In Mezzo Scorre il Fiume scrisse "Non c'è castigo divino più improvviso per il corpo e l'anima che perdere un pesce grosso, dato che deve pur esserci una lieve transizione tra la vita e la morte. Ma, con un pesce grosso, un attimo prima il mondo è nucleare e quello dopo è scomparso. Così. Andato. Il pesce è andato e tu sei estinto, tranne che per un bastone da poco più di cento grammi al quale è attaccata un po' di lenza e un filo semitrasparente di intestino di gatto al quale è legato un pezzettino di acciaio svedese rivurvo al quale è attaccato un pezzetto di piuma di collo di pollo". Sfortunatamente ai suoi tempi non era così, ma oggi la nostra memoria è duplice: è infatti in parte anche nei duemila apparati fotografici che abbiamo sempre con noi. Senza foto forse non c'è più realtà, una specie di idealismo multimediale. Chissà: l'ho presa, o non l'ho presa?

P.S.: da alcune stime fatte successivamente, ad esempio provando a sollevare oggetti di vario peso, o dando le indicazioni sulla dimensioni a pescatori "anziani", sia paragonando il peso con quello di altre trote prese da me o altri delle quali ho sia foto sia dati, si presuppone che la trota pesasse sui 4 kg almeno. Sono veramente contento di averla presa, ma sono meno contento della mia inesperienza relativa al recupero e successiva liberazione, che non è scontato l'abbiano fatta sopravvivere, né al non averne alcun ricordo materiale. A volte penso che sarebbe stato meglio se l'avessi uccisa. Poi rinsavisco.

P.P.S: a distanza di una settimana sono andato a fare una pesca e dalla mia scatoletta degli artificiali, per insidiare una trota difficile, ho preso la testina piombata che avevo usato per questa trotona senza prove. Aveva ancora su la gommina utilizzata, che di solito lascio si e risistemo per nascondere l'amo e proteggere le dita: quando l'ho tolta ho scoperto che la testa era tutta storta, il gambo piegato e la curva dell'amo tutta aperta. Che lotta! Non sono ancora riuscito ad andare a dare un'occhiata se la rivedo o lei nuotare o il suo cadavere, ma spero proprio sia ancora lì per imbattermene in futuro.

18/06/2022 FINALMENTE E' GIUNTA LA RIVINCITA!

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