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Paul Watzlawick

La realtà della realtà

Gli esperimenti linguistici con gli scimpanzè hanno dimostrato che il nostro sciovinismo umano è stato gravemente scosso dal fatto innegabile che essi, e non noi, sono stati i primi organismi a imparare il linguaggio di un'altra specie.
Da questi studi scaturisce ancora un'altra considerazione importante. L'ambiente naturale non richiede quasi mai alle scimmie antropoidi prestazioni straordinarie di cui adesso le sappiamo capaci. In altre parole, le loro capacità mentali sono potenzialmente molto maggiori di quanto sembra richiedere la loro vita quotidiana nella foresta, e queste possono essere portate alla luce e sviluppate nei contatti completamente "non naturali" con noi. [...] Questo fenomeno solleva precisamente la stessa domanda riguardo a noi stessi: quanto del nostro potenziale usiamo attualmente e quali addestratori superumani potrebbero aiutarci a svilupparlo ulteriormente?

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

In questi capitoli, incredibilmente interessanti, a mio avviso emerge più ancora il lato filosofico di Watzlawick poiché non c'è sicuramente solo obiettività scientifica. Da alcuni esperimenti non completamente riportati né sufficiente sottoposti ad analisi critica e contraddittorio, vengono tratte conclusioni teoriche spesso tramutate in interrogativi. Ad esempio, partire dall'assunto che lo scimpanzè ha potenzialità maggiori di quelle richieste dal suo ambiente e concludere dicendo che dell'uomo si può ipotizzare lo stesso è a mio avviso scorretto, e si può evincere dalla stessa argomentazione.
Ovvero: è sicuro che gli animali (uomo compreso, e insisto che questa mia precisazione non dovrebbe esistere perché dovrebbe essere scontata) hanno potenzialità maggiori rispetto a quanto richiesto dal loro ambiente. Il punto è la differenza fondamentale tra uomo e animali è che l'uomo ha esteso il suo ambiente in maniera radicale. Lo scimpanzé ha potenzialità maggiori rispetto alla foresta in cui vive e che la foresta non gli richiede, l'uomo invece non ha una foresta ma ha la foresta, il polo artico, il deserto, gli abissi del mare, lo spazio, i grattacieli, quindi il suo ambiente gli richiede sicuramente si sfruttare buona parte del suo potenziale, perché è proprio questo surplus di potenziale che crea l'ambiente dell'uomo. Gli animali hanno un ambiente delimitato, l'uomo invece lo espande e lo crea e in questo senso si può dire che l'uomo ha un potenziale ambiente infinito.
A livello letterario però è più bello scrivere ciò che ha scritto Watzlawick, oltre al fatto che ciò lo porta al discorso degli alieni. Questi paragrafi sulla comunicazione e gli esperimenti sugli animali è ciò che più mi ha portato a classificare il suo libro come filosofico più che scientifico o divulgativo, categoria che uso con inflessione scientifica.

Citazione inserita il 05/01/2024
Categoria: FILOSOFIA

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