Avventure come questa si raccontano con piacere, e già spesso ne ho anche sentite raccontare in maniera avvincente; ho però anche notato che c'è un elemento che non viene mai descritto abbastanza chiaramente: è il momento in cui l'uomo, appostato in agguato, ti compare davanti al volto a brevissima distanza. Un brivido, che non si può paragonare con nessun'altra sensazione, corre allora attraverso i sensi. Già i nostri più lontani antenati, che lottarono contro bestie gigantesche, devono aver avvertito che l'uomo è certamente un avversario d'altra natura e anche per noi che siamo abituati a restare intere settimane in mezzo agli orrori, questo incontro rappresenta sempre la prova di forza più dura. E' sempre in questo confronto che si rende per la prima volta evidente il logoramento delle forze del combattente: se la truppa è ancora in grado di condurre a lungo la battaglia con la mitragliatrice, può già non essere più capace di sostenere lo scontro uomo contro uomo. Una battaglia, infatti, non è vinta dalla mitragliatrice, ma piuttosto con la mitragliatrice, e tra le due cose c'è una grande differenza.

Riportava un racconto di un comandante che, introdottosi di soppiatto nella trincea nemica, di colpo si trova davanti una sentinella e la abbatte. Parla dunque del combattimento corpo a corpo.