Gli scacchi sono stati sempre descritti - anzi direi erroneamente descritti - come un gioco. [...] Alcuni ferventi appassionati li hanno elevati a scienza o arte. Ma gli scacchi non sono nemmeno questo. La loro caratteristica principale sembra afferire a qualcosa da cui la natura umana trae perlopiù piacere: la lotta. Non quel genere di lotta che incita il coraggio delle indoli più primitive, dove scorre il sangue e ogni colpo inferto lascia le sue tracce visibili sui corpi dei contendenti, ma una lotta dove è l'elemento scientifico, artistico, puramente intellettuale a farla da padrone.

Emanuel Lasker era matematico e filosofo, oltre che scacchista, e scrisse un libro di filosofia dedicato alla lotta in vari settori, tra cui anche i giochi, intitolato Kampf. In tedesco questa parola indica non propriamente la lotta, la battaglia, ma il campo della battaglia. Assume ancora più senso la tesi di Lasker, valida anche per molti altri giochi, ma negli scacchi (e in giochi simili quali il Go) dove l'elemento casuale è assente.