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G. W. Friedrich Hegel

Fenomenologia dello Spirito

La coscienza infelice è la coscienza di sé come dell'essenza duplicata e ancora del tutto impigliata nella contraddizione. Assistiamo così alla lotta contro un nemico, contro cui la vittoria è piuttosto una sottomissione: aver raggiunto un contrario significa piuttosto smarrirlo nel suo contrario. La coscienza della vita, la coscienza dell'esistere e dell'operare della vita stessa, è soltanto il dolore per questo esistere e per questo operare; quivi infatti come consapevolezza dell'essenza ha soltanto la consapevolezza del suo contrario, ed è quindi conscia della propria nullità. Da questa posizione essa inizia la sua ascesa verso l'intrasmutabile.

COMMENTO ALLA CITAZIONE:

La coscienza infelice è la coscienza del singolo spazzata fra essere e non essere. Questo perché noi siamo sia ciò che siamo attualmente (essere), sia ciò che vorremmo essere (non essere), sia ciò che siamo stati (non essere, non essere più), sia pure ciò che saremo (non essere, non essere ancora). La coscienza infelice è dunque la nostra situazione quotidiana d'essere, un essere in bilico sul non-essere. Prendiamone semplicemente atto.

Citazione inserita il 29/09/2013
Categoria: FILOSOFIA

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