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Se n'è andata anche lei, Frijkus

Categoria: MOTO

KEYWORDS: moto | ricordi | riflessioni |
Inserito in DATA: 02/02/2016 | Vai ai COMMENTI
E così se n'è andata anche Frijkus, la mia piccola XR600R. E' stata una vendita determinata da un solo paradigma: il fallimento. Il fallimento di un progetto.

L'avevo comprata dopo aver aver venduta la mia prode Transalp ed aver comprato l'Africa Twin.

Il progetto era semplice, e anche razionalmente condivisibile. Dopo anni con una moto sola usata per tutto, dalle gite della domenica, ai grandi viaggi, alle endurate violente, cosa che l'avevano sensibilmente debillitata, cambiai e decisi che l'Africa Twin, tranne qualche saltuaria avventura, avrebbe dovuto essere curata meglio.

Le grosse endurate cattive in Tagliamento, ad esempio, non dovevano più essere pane per i suoi denti.

Andai avanti un po' così, e quando la trovai acquistai questa fantastica Honda XR600 da un carabiniere di Cavasso. La comprai a un buon prezzo, nel complesso, ma c'era da cambiare trittico, olio e filtro, pastiglie, olio forcelle, e sistemare qualche altra cosa. Ero però sicuro che, con questo arrivo, piegandomi al Lato Oscuro della Forza Enduristica, avrei goduto di una nuova primavera tra sassi e fango.

Mai qualcosa fu più disatteso.

Nuovi impegni lavorativi mi costrinsero sempre più a una vita sedentaria in ufficio.

Un viaggio in Tunisia finito troppo presto la fermarono per circa un anno.

Poi la riaccesi, la sistemai, e tornai a fare qualche uscita, un giro qui, un giro là, e qualcosa ne saltò fuori.

Poi ancora casini sul lavoro, ma si combinava ancora e fecimo un fettucciato.

Qualche mese dopo, a gennaio 2014, dovevo fare la famosa Discesa del Tagliamento.

Cambiai olio, filtro, filtro aria, sistemai i cavi, ingrassai, pulii, regolai, e la sera prima andai a metterla in moto e scaldarla per controllare bene tutto e .... TAAC! Rotta la molla della pedivella.

Provai un nervoso che per un pelo non le diedi una pedata. Da due mesi non facevo altro che aspettare una domenica in un cui non dovessi lavorare, fare pulizie in casa, non piovesse, ed ecco il risultato.

Fallimento.

La lascia lì, così, circa un anno, stanco e stufo e senza mai un po' di tempo libero con testa serena, per mettermi a cambiare la molla, impresa nel complesso semplice ma con manodopera lunga e noiosa.

Infine un'amica, Vlasta, passata a trovarmi, mi cazziò in malo modo per aver abbandonato una moto in quel modo che mi rattristai e sentii in colpa e così mi ci misi sopra, e la sistemai. Quando finii, fu tragicamente esaltante!

Nel frattempo il simpatico fottuto Renzi mi tolse pure l'agevolazione sul bollo, porca merda. Ma vabbé, quegli 80 euro all'anno mi stavano sul culo, anche perché erano l'ennesima tassa inutile... DIOBOE DOPO 25 ANNI QUESTA MOTO NE AVEVA GIA' PAGATI ABBASTANZA, O NO?

Ma vabbé, che ci potevo fare.

Ora dovevo solo aspettare una giornata libera, ma non combinavo, ne avevo sempre una. Un compleanno, un pranzo, un motoraduno, pioggia, pioggia, o ero semplicemente stanco.

Un bel giorno, però, si organizzò una gita in grava: fu un disastro. La moto era inguidabile per via dell'acceleratore duro. Troncai a metà il giro con il braccio destro dolorante, e tornato in capannone scoprii i cavi acceleratore quasi rotti.

Passarono ancora un po' di mesi. Cambiai cavi, mettendone anche di più fini e resistenti, l'acceleratore lavorava alla perfezione... Ma non riuscii più a toccarla.

Nel 2015 in pratica non la sfiorai, nuovamente.

E a novembre arrivò la bestia mangiasoldi, il KTM 990 Adventure sognato per tanti anni. Costa d'acquisto, costa di assicurazione, costerà di bollo, costa di benzina, e apparentemente già comincia a costarmi di lavori da farci.

Non potevo più sopportare economicamente la situazione. Nè a livello nervoso.

Il 2 febbraio 2016 ho formalizzato il tutto, e la moto è stata caricata su un magnifico Dacia Pick-Up e se n'è andata.

Alla fine è andata bene a tutti e due.

Una chicca: dopo vari mesi, ci è voluta una spedalata per farla accendere.

Addio, Frijkus, spero che tu ora ti diverta un po' di più con qualcuno che ti farà correre su tante belle strade.

Post-Scriptum 2018:

Estate 2018: sono a Lignano a fare pulizie in casa. Domenica con la morosa vado in spiaggia. Sono anni che non frequento Lignano, sono anni che non ci vado in spiaggia, e sono veramente tantissimi anni (penso una ventina) che non vado in spiaggia a Pineta alla "bandiera tedesca" dove ero solito andare con mia nonna. Quando arriviamo all'ingresso alla spiaggia... lei è lì. La riconosco ancora prima di controllare la targa: ci sono particolari che restano nell'inconscio il quale li analizza, li riconosce, ma non li porta alla coscienza la quale, semplicemente, sa. E così è successo: l'ho guardata, e semplicemente ho saputo che era lei. Ho controllato la targa giusto per avere la conferma definitiva. Era bellissima, riportata agli antichi fasti. Ho cercato Andrea, il nuovo proprietario, ma non l'ho trovato. Sfortunatamente ho perso il suo numero di telefono, ma se per caso passa ancora per il mio sito e visita questa pagina: HAI FATTO UN GRAN GRAN LAVORO!!!

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