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Una trota che vale mille trote, almeno per me

Categoria: PESCA

KEYWORDS: pesca |
Inserito in DATA: 01/05/2018 | Vai ai COMMENTI
L'avevo vista scendendo lungo il corso d'acqua ma non c'era stato verso di prenderla perchè mi avevo visto pure lei e si era rintanata.
Faccio un po' di lanci, ma non c'è verso di svegliarla. O forse chissà, non ha fame, o magari è già stata beccata, visto che sono in una zona no-kill.
Si, sono andato in un no-kill: la speranza era di avere la possibilità di beccare qualche bel pezzo: in un no-kill forse i pezzi ci sono, però sono sicuramente più scaltri perché gli artificiali li hanno già visti più volte.
Peccato solo una cosa: in questo no-kill è molto che non seminano, e come si sa il cittadino medio delle leggi perlopiù se ne infischia, per cui non è detto che ci sia qualcosa. Le semine di quest'anno, ad esempio, non hanno compreso questa zona.
Comunque, l'avevo vista, ma alla fine dopo alcuni tentativi sono andato avanti.
Più tardi, risalendo il fiume la mia morosa mi fa "Era là, sotto quei cespugli", ricordavamo il posto e allora perché non ritentare, ora che risalivo la corrente e quindi lei sarebbe stata presumibilmente di spalle?
Sono sceso in acqua con gli stivaloni a coscia ma molto a valle, ho lanciato un Martin due o tre volte ma non ricevevo alcuna risposta né sapevo in realtà se si trovasse ancora lì, poi in una pausa dal pelo dell'acqua l'ho intravista che veniva su a bollare e prendere insetti proprio come ho visto nei documentari a mosca. Mi sono fermato e l'ho tenuta d'occhio, ed era proprio una trota: saltuariamente vedevo l'increscepatura dell'acqua e l'eventuale insetto sparire. La mia morosa non si era accorta di nulla, ma io riempiendomi di informazioni per la pesca a mosca ho subito riconosciuto quel movimento.
Ho cambiato allora il Martin con un piccolo ondulante leggero che riesco a gestire meglio e farlo stare più verso la superficie. Facevo tutto in silenzio, con la morosa mi sussurravo, ho tolto il marsupio porta-attrezzatura per non fare rumori strani, e mentre lavoravo continuavo a tenerla d'occhio. Era il tramonto, la mia posizione in acqua e la luce del vespero rendevano quasi inutile la polarizzazione degli occhiali ma, mentre cambiavo l'artificiale e prndevo la mira, riconoscevo benissimo le bollate.
Lo ammetto, mi sono concentrato per fare un lancio perfetto: dovevo lanciare oltre la bestia ma non troppo, e comunque la distanza non era poca per un ondulante di due grammi. Ero calmo concentrato e silenzioso, penso "Ora lo faccio toccare acqua già con l'archetto chiuso e recupero piano a scatti" ma praticamente come ha toccato acqua poco davanti a lei, ha morso talmente svelta che quasi non mi sono accorto, ma mi sono ben accorto quando ha iniziato a scatenarsi!
Ho visto il filo correre dappertutto, avevo la frizione che letteralmente sbraitava e la canna da ultralight tutta piegata mentre recuperavo continuamente per non farla andare sotto le frasche dell'albero o nei casino di vegetazione sull'altra riva. Andava dappertutto a una velocità pazzesca, a monte, a valle sotto le piante e dovevo recuperare di continuo come un forsennato per non farla allontanare troppo visto che recuperavo con la frizione che fischiava che quasi mi inquietava! A volte puntava verso di me e dovevo alzare la canna per tenerla sempre in tensione, a volte dovevo farla allontanare perchè faceva degli scatti portentosi e rischiavo di spaccare tutto.
Sento che comincia a mollare e recupero veloce per avvicinarla, dico alla morosa di passarmi il guadino ma lei si era innervosita persino più di me e non riusciva a sganciarlo, poi me lo ha passato e ho dovuto ancora un po' lottare per portarla verso di me perché come arrivava faceva una finta e poi un salto e ripartiva lontano. A un certo punto si avvicina, la morosa mi fa "Ti tengo la canna" e io "No! Devo fare tutto da solo!!!" e alla fine recupero, sollevo la canna con una mano e taac inguadinata, penso sui 50cm o più, la mia morosa dice 1,5kg ma secondo me anche di più ma chi lo sa, ero così gasato che per me poteva essere la mia Moby Dick.
Era una iridea. Un'iridea maestosa. Grande, tonica, quando l'ho presa si sentiva la muscolatura soda e pronta. Un'iridea che se qui non fossero alloctone diresti che era selvatica, tanto era tonica e tanto ha lottato.
L'ho immediatamente slamata e lasciata a molla dentro il guadino, e ho detto alla morosa di farmi una foto: le ho chiesto tre volte se era pronta perché anche lei era andata in palla con la violenza del combattimento e non riusciva neanche ad aprire il cellulare, alla fine mi fa "Ok sono pronta", sollevo il guadino per prenderla e vedevo la morosa seguirmi col cellulare puntato mentre la toglievo dal guadino e la sollevavo; l'avevo presa però con una presa non stretta perché era stanca, non volevo tenerla a lungo fuori dall'acqua e come l'ho sollevata con una scodata mi è sgusciata ed è partita via.
Chiedo alla morosa com'erano le foto e lei mi fa "Non ne ho fatta nessuna"! Le avevo prestato i miei occhiali polarizzati e non sapeva che se giri il cellulare non si vede più niente del monitor!
Vabbé in realtà della foto non ero molto interessato, diocan che soddisfazione invece quella lotta con quell'animale poderoso ed arrabbiato.
Peccato solo che, senza quella foto, ciò che avete letto fin qui potrebbe essere sia vero sia falso allo stesso tempo.
Una trota di Schrödinger.
Ma chi se ne fotte, arrangiatevi.
Che soddisfazione.

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