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Karl Richter e le sue interpretazione per organo delle opere di Johann Sebastian Bach

Categoria: MUSICA

KEYWORDS: musica | musica classica | recensioni |
Inserito in DATA: 04/12/2017 | Vai ai COMMENTI
Karl RIchter è il mio interprete preferito di Bach. 
Lo scoprii anni fa per caso in TV e rimasi senza parole. Ora voglio far conoscere questo magnifico interprete e questi magnifici video. Sono proprio i video con cui li scoprii: li vidi in una stazione TV che allora era una mezza stazione a pagamento, ogni tanto facevano dei periodi gratuiti nel corso della giornata, e di solito c'era solo musica classica.
Lo registrai in videocassetta perché lo facevano quasi ogni settimana, e lo riguardai penso mille volte.
E' incredibile la mole di concentrazione e intelligenza che traspare dal suo volto.
Le sue interpretazioni sono magnifiche: c'è rigore della partitura e dell'interpretazione fedele, come si noterà rispetto ad altri organisti il tempo è regolare e quasi metronomico ma non eccessivo; non ci sono i rallentamenti, le pause, le troncatura tipiche di chi vuole dare grandiosità quasi romantica a un pezzo così magnifico, non c'è l'eccessivo virtuosismo né la celebrazione di se stessi tipica di quei musicisti che non fanno altro che sbattere i capelli a destra e a sinistra o che suonano tutto a velocità impressionante a dire "Guarda come sono bravo"; il suono è pulito, le note splendenti e perfettamente riconoscibili. Non ho dubbi che Bach suonasse così. 
Ricorda molto Arrau che, maestro incomparabile della tecnica pianistica, a sentirlo pareva quasi uno studente tanto assente era la volontà di impressionare. Tuttavia anche Arrau era impelatago col peccato originale di voler personalizzare tutto, che nel suo caso si traduce in rallentamento generale del tempo, ma sempre meglio che una Argerich che suona a mille all'ora che pare quasi abbia fretta di finire.
Karl Richter nel tempo divenne sempre più cieco a causa di un glaucoma: prima di diventarlo del tutto cominciò a memorizzare quanti più spartiti riusciva e si fece costruire un organo in casa, in modo da poter suonare anche una volta che la cecità fosse completa.
Morì a 55 anni per problemi di cuore, dopo comunque essere diventato completamente cieco. 
Quando, durante un'intervista, gli chiesero dove trovasse tutta la forza interiore per continuare a lottare per l'arte, egli disse "We Richters don’t grow old" - "Noi Richter non diventiamo vecchi".
Spero che i video rimangano su Youtube per sempre, e ringrazio infinitamente l'esistenza di Internet per poterne godere ancora.






Magnifica anche la sua direzione, con accompagnamento al clavicembalo, dei leggendari Concerti Brandeburghesi sempre del sommo Johann Sebastian Bach.


Qui, infine, la interpretazione al clavicembalo di forse uno dei pezzi più belli di Bach, l'Aria dalle Variazioni Goldberg:
Per non parlare, infine, della sua esecuzione di una delle opere più belle di sempre di J.S. Bach, ovvero l'Offerta Musicale della quale Anton Webern ha compreso subito l'immensa portata rielaborandola in maniera magistrale:

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Commenti all'articolo

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Commento postato da BOSTRO il 24/04/2022:
Sapevo dell'alcol ma ti dirò, me lo fa più vicino ancora! Confermo la questione delle interpretazioni dal vivo, acquistai dei CD con le sue interpretazioni per organo in studio e quelle dal vivo sono decisamente più... sentite. Grazie mille
Commento postato da GIUSEPPE il 24/04/2022:
Purtroppo Richter era afflitto da problemi di alcolismo e poi di un figlio dedito alla droga che pare gli morì. Era tutt'altro che costante nelle sue interpretazioni, soprattutto dal vivo ovviamente, ma tutte erano di un fascino insuperabile. Su YouTube ci sono tante registrazioni dal vivo che trovo spesso migliori di quelle da studio. In alcune attinge vette mai raggiunte da altri. Non mi piacciono alcune sue performance orchestrali, ma tutte rivelano una passione quasi ascetica.




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